All’Universo è toccato il guaio dei buchi neri. Alla Terra quello del ghiaccio che si scioglie. Solo alla piccola Guardia è capitato il momento supplementare: l’assessore ruspante. Uno nella vita manda giù tutto. Dieci anni di Floriano. Il Covid. E perfino il supergreenpass. Ma l’assessore ruspante no! […] A differenza dei suoi antichi predecessori, l’assessore ruspante è sceso tra noi accompagnato dalla luce cometa della nostra ultima stella, quella del raggruppamento del “cambiamento”. Anche se non se lo ricorda (quasi) nessuno, il suo inizio è col botto. Ci tocca almeno da una decina d’anni, pratico nella “movimentazione di terreni e macerie” e attrazioni da palcoscenico. Apparve un dì nel marasma politico guardiese. Si fece largo con i mezzi pesanti, l’inchino titubante, il capello espanso, ma specialmente lo sguardo spalancato. Non più di un decennio addietro una intera batteria di barzellettieri & satiri, sponsorizzati da chi sa chi, lo estrassero dall’anonimato politico per metterlo in cima alla torta dell’attualità con panna. Il guardiese gagliardo, la ruspa nel cuore, capace di esibire una sola idea alla volta e solo esagerando, addirittura due. Passano gli anni. Preso molto sul serio, spiazza i migliori politologi guardiesi, quando durante la vendemmia fa il pieno di preferenze e diviene assessore. Assessore, finalmente! Suonarono le trombe dell’avvento. E ora che ce l’ha fatta, possiamo stappare, brindare, sorseggiare la consueta bottiglia di Quid. E metterci comodi per vederlo all’opera […] Ruspa e distintivo. In questi anni l’assessore ruspante è diventato una star di grandi e (soprattutto) piccini. Lievitato in pochi mesi dalla ruspa al buonumore, dalla ruspa all’aria fresca d’ordinanza, dal palcoscenico della Casa comunale non scende più. D’estate ci passeggia in ciabatte e pantaloncini corti. Cosa che ampiamente spiega l’ondata di sconcerto tra i guardiesi. Dice di lavorare “quindici ore al giorno”. Copre gli intervalli scorrazzando qui e là con i camion. I suoi (rari) giudizi sono filosofia in purezza travestiti al punto da sembrare battute. Tra le migliori. […] Zero carisma. Zero eloquio. Conosce tutti. Saluta tutti. Ha appreso l’arte della dissimulazione, e soprattutto il compromesso tra compari, secondo la regola aurea dei guardiesi: “La torta è sempre grande, ce n’è per tutti. Basta non fare chiasso, intendersi sul numero degli invitati. E lanciare qualche osso a chi resta fuori dal banchetto” […] Visto da molto lontano, l’assessore maneggia leve e pedali nel territorio sannita dove sguazzano i mediocri incantati dai pifferai di turno. Ma avvicinandosi, il miraggio si sgonfia. È solo aria fresca per gonzi. E il primo gonzo è lui, se lo dice da solo: “Sono una persona semplice…”. Affermazione che va molto al di là delle sue stesse aspettative (anche se fa il modesto), destinandolo a guidare (!!!) il sistema nervoso della propria comunità. (Ma intanto, ci sarebbe da considerare il conflitto di interessi, a essere pignoli. Cosa che da noi non fa impedimento, ma curriculum). Come i suoi colleghi (e “amici”), l’assessore si piace e si fotografa. Dalla scampagnata in montagna alla foto evento. […] Ogni tanto dalla sua lontana orbita emette dei beep che segnalano la sua esistenza in vita. Visto il carattere e il talento – a rassicurazione dei suoi numerosi fan – l’assessore può ancora dare molto al nostro intrattenimento. Tanto c’è sempre chi lavora alle sue spalle con la “massima concentrazione”, per trasformarlo in una maschera. Anzi due. […]
Estratto dal libro Ritratti guardiesi (titolo provvisorio), a marzo disponibile in libreria (ma dai?) o sulle seguenti piattaforme: Amazon, IBS, Feltrinelli… e naturalmente da Mauro il tabaccaio.