Credo che Guardia, lo dico con la massima chiarezza possibile, sia un paese irredimibile dai suoi vizi più profondi. Siamo un Paese con una coscienza civile talmente bassa che non si intravedono, in questo momento, significative linee di resistenza a questo tendenziale degrado. Roba che tuttavia va avanti da parecchi lustri, e che evidentemente non intende fermarsi. Anzi. Checché se ne racconti sui social e sui dépliant, Guardia, questa terra di “amore e odio”, non è un’isola felice. Contiene, moltiplicandoli per dieci, i vizi e i peccati dell’intera penisola. Vi somiglia come una goccia d’acqua soprattutto da quando la mano pubblica – oggi totalmente assente – ha disegnato forme di insoddisfazione nella società civile guardiese così perverse da renderli endemici, cioè sistemici. La natura sostanzialmente irredimibile di questo paese la capisci anche da episodi come l’atto vandalico compiuto nella notte (l’ultimo della serie) alla Casa di Bacco, che all’apparenza potrebbero sembrare piccole cose. Gesti che dimostrano evidentemente, senza bisogno di commento, l’ignoranza, l’arroganza e quella compiaciuta deficienza di chi è convinto d’esser furbo se prova a danneggiare il prossimo. Un gesto indegno che colpisce non solo l’opera meritoria di Fiorenza e Amedeo, a cui va la mia vicinanza e solidarietà, bensì l’intera cittadinanza.
Cosa vuoi aspettarti da un paese che ospita un’ opera d’arte in polistirolo e le da fuoco?