Ogni vero tifoso trova appassionante il mercato di gennaio per sapere quanto potrà rinforzarsi la propria squadra del cuore: chi prenderà Tizio, a chi verrà ceduto Caio, se riuscirà a svincolarsi Sempronio, dove andrà quel noto allenatore e Tabacci, se ci sarà il ritorno del comandante De Falco o di Balotelli a parametro zero, a Italia Viva ed a quanti la Lega proporrà un prestito oneroso con diritto di riscatto.
Tutti – dopo aver ridotto la politica ad un mero esercizio di potere, dequalificandola culturalmente ed idealmente, tanto da renderla pressoché indistinta – a sognare colpi dell’ultimo minuto mentre si susseguono immagini di gregari, scaldapanchine, comparse e seconde linee diventate istantaneamente importanti, fondamentali, tanto da cercare di tirare sul prezzo per ottenere il massimo grazie ad abili procuratori senza scrupoli, alla Raiola Mastella per intenderci. Il tutto in un un contesto di eccezionale confusione ed allarme sociale, del monopolio in tv della paura e dei continui annunci di elargizioni e sussidi a tutte le categorie danneggiate dai vari “lockdown”.
Sì, il tifoso riesce ancora a sognare in questi momenti, immaginando di rendere la propria formazione imbattibile indebolendo al contempo quelle altrui. Chi invece tifoso non lo è più vede solo un’usanza avvilente, non troppo dissimile dalla prostituzione, dove umanità e valori vengono relegati sotto i tacchi o i tacchetti, dove tutto ha un prezzo, non solo il destino di chi ancora vive nel mondo dei sogni ma anche di chi non è più capace a farlo…