Comincio a temere che siamo tutti vittime di una gigantesca manovra di distrazione di massa. È incredibile infatti quanto il mondo dei cosiddetti radical chic, dalla politica all’informazione, non comprendano l’imbarazzo che provocano starli a sentire. Ma quelli che ogni giorno ci spiegano che non abbiamo capito niente, che cosa hanno capito oltre al fatto che non abbiamo capito niente? Ce lo spiegano? Che cosa hanno capito loro della vittoria dei Cinque stelle? Cosa hanno capito quelli del Pd, un partito ormai privo di un blocco sociale che non sia quello clientelare e salottiero, uscito sconfitto e minoritario dal voto che, ad oggi, ha più candidati alla segreteria che elettori? Hanno capito che si sta scherzando col fuoco? Perché io faccio un po’ di fatica a capirli. Hanno capito, che il voto del 4 marzo – che andrebbe festeggiato come giornata di liberazione nazionale – non è una rivoluzione, ma piuttosto una ribellione o, se preferite, una rivolta democratica contro i centri di potere marci, impastati con la finanza e con la corruzione? Una rivolta contro i potentati politici tradizionali, la politica oligarchica che non voleva votare e ha voluto rinviare di un po’ il redde rationem, ma alla fine è arrivato e per via democratica? Hanno capito, che gli italiani hanno detto no, un no chiaro e netto verso un quadro sconfortante di corruzione, malcostume, familismo, conflitto di interessi, voto di scambio, intere cordate con il boss incorporato, il pacco di pasta in cambio di un voto, che tradotto vuol dire, basta? Hanno capito, che il Fan Faròn fiorentino era solo un inganno, un bluff, che aveva vinto inizialmente la sua sfida soltanto perché aveva promesso di capovolgere tutto questo? Rottamare una classe dirigente, un modo di fare politica. E l’elettorato gli aveva creduto. E che una volta salito al potere, è caduto negli stessi vizi? Si è arroccato nel Palazzo e ha intrecciato rapporti con i dinosauri alla Vincenzo De Luca, che aveva dichiarato di voler combattere? Isolandosi dal popolo che l’aveva votato. E una volta perso il consenso, ha perso anche la testa e ha cominciato ad agire contro i suoi stessi elettori? La candidatura di Maria Elena Boschi nella blindatissima Bolzano è stato un atto di arroganza imperdonabile. Hanno capito, quelli del Giglio magico, i vari Andrea Romano, che passano da un salotto televisivo all’altro, si danno un gran da fare per dividere il Paese e che ora sono tutti lì che sorridono di quanto accaduto a Giovinazzo, dove – a loro dire – tanti si sono messi in fila per i moduli con cui richiedere il reddito di cittadinanza (bufala lanciata dal responsabile del centro servizi all’impiego. Per puro caso responsabile welfare del Pd di Bari, dipendente del Comune di Bari guidato dal dem Antonio Decaro, nonché fratello del segretario regionale del Pd pugliese), che gli italiani non ne possono più di una politica che ha accresciuto le diseguaglianze tra i pochissimi privilegiati e i tantissimi esclusi? Lo ripeto: si sta scherzando col fuoco. La sensazione è che quelli del Pd, i vari Romano, Migliore, gigli o cerchi più o meno magici, non abbiano capito niente anche loro e che la sola cosa che hanno capito, e che ci ripetono ogni giorno col sermoncino pedante nei vari salotti televisivi, in cui dicono a noi di non fare sermoni, è che non ci abbiamo capito niente ma invece loro… non so se mi sono spiegato. Ma la cosa più triste non è tanto la diffusione di bufale, il voler dividere in Paese in fazioni contrapposte, ma il non prendere sul serio l’emergenza povertà nel Paese. Sta passando l’assunto per cui non avere i soldi per mangiare sia una sorta di colpa personale. Ritroviamo un minimo di buon senso per favore. Tutti.
PdP= Partito dei Parioli.
Se Renzi cerca un nome per eventuale nuovo partito, lo agevolo nella scelta della sigla.