Questa è l’Italia. Abbiamo regalato il potere all’improvvisazione. Ignoranza, approssimazione, incompetenza e disonestà ideologica sono i mali dei nostri improvvisati politici. La realtà è evidente. È il frutto avvelenato della rottamazione renziana. L’effetto, neppure troppo collaterale, di un’epoca votata al rinnovamento a tutti costi. Le capacità sono diventate una colpa, l’inesperienza un valore aggiunto. L’età si è trasformata in un requisito imprescindibile: spazio ai giovani, anche se privi di qualità. È la rivincita dell’improvvisazione. Un tempo per diventare parlamentare bisognava fare la gavetta. Erano necessarie cultura e competenze. Oggi il modello è cambiato. La Politica non è più una missione, ma un mestiere. Non esiste nessuna abilitazione all’esercizio della Politica, ognuno può farla come esercizio libero e non preordinato, ma l’assunzione di taluni delicati ruoli istituzionali richiede capacità, attitudine, integrità psichica, competenza, non ci si può fermare a ciò che appare ma a quello che è. In questi cinque anni il Parlamento si è rilevato un Purgatorio di anime perse tra devianze e disturbi più o meno gravi di personalità. Ed oggi non sai cosa aspettarti di peggio, peggio delle larghe intese (per cui tifano tutti) dove la politica non è più politica ma solo un gioco di poltrone, potere, establishment e si salvi chi può (e per gli altri, arrangiatevi).
Tutto questo groviglio della peggiore Italia si è rivelato a maggior ragione quando invece di cospargersi il capo di cenere e di liberarsi del suo cerchio magico composto da incompetenti assoluti e maneggioni di ogni tipo, Renzi pur di salvare l’altra metà del cielo piddino, ovvero Maria Elena Boschi, ha trascinato il Paese al suicidio. Tuttavia non è con il tramonto di Renzi e della sua banda che tutto si sia risolto, questo è solo ciò che ci vogliono far credere abbattendo la statuetta votiva che avevano eretto al bulletto di Rignano: tutto continua esattamente come prima, anche senza le grida e gli schiamazzi di un ceto dirigente improvvisato e preda di etilismo da potere, rovesciatosi nei salotti buoni dell’establishment. Le facce nuove e fresche messe a capo di un disegno vecchio e insolente, non si sono rivelate all’altezza: hanno trasformato l’immediatezza in tracotanza, la rottamazione in affari familiari, il nuovo in una presa in giro oltre che in una vuotaggine espressiva, i presunti progetti in caos ruspante e truffaldino.
Questa è l’Italia. Con la sua tradizione di caos governativo e alleanze instabili. Nessun partito o gruppo di partiti ideologicamente vicini potrà ottenere una completa vittoria a marzo. In una sorta di ampia coalizione (alla quale i Cinque Stelle sarebbero allergici ad unirsi), tutte le posizioni si diluiranno e il leader di un governo instabile difficilmente governerà. Questa è l’Italia. Questo è ciò che ci aspetta. Che Dio ci assista
Tranquilli ,io non sarei cosi catastrofista……aspettiamo il 4 marzo prima di dare sentenze.
Il 4 marzo una bella lezione dovranno avere. Come? Semplice….votando M5S in massa. Questa si che sarebbe una gran bella lezione a questi disonesti.