Ius soli: arma di distrazione di massa?

Che razza di Paese è questo se un Governo non dà la priorità assoluta agli italiani, ai 7 milioni di poveri italiani, ai terremotati (l’assegnazione delle casette in legno tramite la riffa è un esempio di innovazione rispetto al quale lo sbarco su Marte impallidisce), alle aziende che falliscono, al debito pubblico record, agli italiani disabili senza assistenza, ai nostri ragazzi (che italiani già lo sono) costretti ad emigrare e, col tempo, a diventare “stranieri”, ai ponti e i cavalcavia che crollano, ma allo ius soli? Diritti di suolo e diritti di sangue che in un paese senza futuro come oggi l’Italia sono solo pezzi di carta che non valgono nulla. Premesso ciò, proviamo a ragionare fuori da ogni partito preso. Siamo sicuri che, come scrive Veneziani, “sia questo il momento giusto per approvare lo ius soli in un momento in cui gli italiani si sentono assediati, circondati, invasi da imponenti flussi migratori?” Basterebbe pensare a questo per spingere qualsiasi Governo e un Parlamento di buon senso a pensarci non una, ma mille volte. Perché è evidente che i problemi di questo Paese sono più grandi della singola problematica. Ciò che stupisce è l’incredibile miopia e cecità degli italiani. Di questo Paese. Un posto in cui da sempre le ribellioni sono difficili. Un Paese dove puoi fare quattro giornate di rivoluzione, ma poi alla quinta devi andare al mare. Che razza di Paese è questo se preferisce non vedere i problemi, e quindi non li vede? D’altro canto, perché stupirsi? Se abbiamo un Governo di incapaci che in questi ultimi tre anni, fedele ai suoi presupposti ideologici, ha fatto di tutto per scoraggiare la natalità, non ha attuato una seria politica di sostegno alle famiglie, invece di creare lavoro per i giovani li ha spinti a fuggire all’estero. È questo il momento di affrontare questioni così delicate? E perché un Paese col più pesante deficit della sua storia, afflitto da mille piaghe urgenti, deve dare la priorità al varo di questa norma prima che il governo vada a casa? Cos’è questa frenesia? È forse perché “In cauda venenum”, la locuzione latina il cui significato letterale è “Il veleno è nella coda”? Perché ormai è chiaro che, dopo tre anni di stallo, in finale di partita, c’è tanto veleno nella coda di questa sciagurata legislatura, e in questo Parlamento alla disperata ricerca di un antidoto. E lo ius soli è solo una parte di una tecnica ormai consolidata, fare cioè delle leggi inutili e pasticciate che non si capiscono (ma portano consenso) in modo da dare libero arbitrio a chi poi le deve applicare. Un Parlamento di incompetenti che prosegue per ragioni misteriose ad agire e a pensare come se i cittadini-elettori avessero eternamente l’anello al naso: una sorta di popolo bue da conquistare e manipolare mostrando loro collanine (false) e specchietti. Un governo e un Parlamento che preferisce rifugiarsi nelle furbate delle leggi farlocche o nei contorsionismi delle percentuali tarocche e che sembra fatalmente destinato a gremire vieppiù il già popoloso pianeta degli astenuti, di quelli che non intendono farsi più fregare. Il paradosso di una politica che pensa solo a perseguire il proprio interesse particolare, e spesso arrivano alla spudoratezza di dichiarare questo obiettivo, ma non è in grado di capire che spesso, in realtà, si sta facendo male da sola. Dice un esplicito e grasso proverbio veneziano: “Quando la m…. monta in scagno o che fa puzza o che fa dano” (trad.: “Quando la merda sale sullo scranno o fa puzza o fa danno”). E mentre sui bordi delle poltrone si balla, si avvicina il vero motivo di questa arma di distrazione di massa: la prossima legge di stabilità, su cui l’Europa non consente nessuna deroga. E dove dietro l’angolo ci sono le imposte patrimoniali, i prelievi forzosi, le possibili procedure di infrazione per risanare i nostri traballanti conti pubblici, l’aumento dell’Iva. L’unica scelta giusta – dal loro punto di vista – era questa furbesca legge sullo ius soli, simile però al trucco maldestro di chi nasconde la polvere sotto il tappeto.

Stanno scherzando col fuoco, scrive ancora Veneziani, “non si rendono conto di quanto costerà, quali effetti produrrà nel tempo. E ancor più disgusta vedere il panorama uniforme dei media dove non trovi rappresentate le due opinioni divergenti ma solo una, sempre la stessa, ripetuta all’infinito da tutti i pappagalli finto-pensanti e i loro ripetitori automatici. Chi è contrario o solo perplesso sullo ius soli, o magari si limita a dire che non è la priorità assoluta prima di finire la legislatura, si becca del fascista, razzista, disumano”. La stessa cosa si ripete da quando sulla scena è apparso Matteo Renzi su ogni altro tema sensibile. D’altra parte lo sappiamo tutti, “Dividi et impera” è il migliore espediente di una tirannide o di un’autorità qualsiasi per controllare, governare e dividere un popolo a proprio esclusivo vantaggio, provocando rivalità e fomentando discordie.

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