Io mi auguro che l’attuale sindaco possa ripresentarsi alle prossime elezioni amministrative e le perda. La sua sconfitta, chiaramente non come Sindaco (oppure, chissà, conoscendo le acque in cui naviga, mai porre limiti alla provvidenza), darebbe finalmente l’esatta fotografia, all’interno ma soprattutto all’esterno, di cos’è diventata realmente Guardia Sanframondi dopo anni di “Panzismo” straripante. Ma il danno derivante dalla “cura” per la stragrande maggioranza di cittadini – che finalmente hanno capito da che razza di classe dirigente si sono lasciati amministrare negli ultimi anni -, non è solo economico. Ancora più grave è quello morale. Se osserviamo la nostra società con la giusta visuale, scopriamo che la degenerazione morale è diventata un’epidemia che coinvolge larga parte della popolazione. E non è semplicemente una questione socio-economica ma di “accidia, immoralismo, disinteresse generalizzato… tessuti valoriali persi, dissolti”. D’altra parte, se l’esempio che viene dall’alto è questo – ragiona oggi il cittadino, il giovane, l’agricoltore, l’impiegato – perché proprio io dovrei essere l’unico fesso? E questo rompe la fiducia fra di noi e, con essa, quel senso della comunità cui giustamente, quanto utopisticamente, ci si richiama sempre più spesso. Che senso della comunità posso avere quando non so mai se chi mi sta di fronte è una persona perbene o un furbacchione? Quando risiedo nell’apoteosi della furbizia, uno dei mali endemici, insieme all’ipocrisia, del popolo guardiese? E non ci può essere di consolazione che anche il più furbo dei furbi alla fine trova uno più furbo di lui, che lo frega. Perché la sostanza non cambia. Anzi si aggrava. Basta entrare nel “salotto” guardiese allestito da questa classe dirigente per rendersi conto della realtà, e cioè che in questo paese nel corso degli ultimi anni non è cambiato nulla e mai nulla di serio cambierà. Basta entrare in una di quelle “stupende” manifestazioni culturali all’Ave Gratia Plena o alla “Casa di Bacco” e vedere l’umanità guardiese, variamente intrecciata con parassiti di tutte le risme, una fratellanza variegata che ammicca complice ai responsabili del disastro morale di questa comunità per capire com’è conciato questo paese. Per renderti conto che le polemiche elettorali, gli attacchi, non sono che lo spettacolo della democrazia, la parodia della democrazia, ma che la realtà è tutta un’altra cosa… Io penso che questo cancro enorme stia colonizzando Guardia. E le sue metastasi, che si chiamano clientelismo, familismo, parassitismo, disfacimento, si diramano ormai ovunque. Dirò una cosa antipatica: basta osservare quotidianamente quanta accondiscendenza c’è verso il potere, verso tutto ciò che viene dall’alto. Lo spirito critico difetta. In tanti settori – dalla politica alla cultura alle professioni – tutto passa attraverso il potere. Un potere che si aspetta e ottiene fedeltà. Tutti tengono famiglia. È inutile nasconderlo: oggi Guardia, sul piano politico ed etico, è moralmente corrotta. Siamo corrotti tutti. Ma la cosa più grave è che questa decomposizione strisciante e omnicomprensiva è difficilmente individuabile perché si intreccia dappertutto e con tutto. È una sorta di ragno che tesse e interconnette. Che, va da sé, dovrebbe essere tenuta alla larga e invece la sua attività è pubblica e ufficiale quasi fosse un mestiere normale, come tutti gli altri. E lungi dall’essere tenuta alla larga dalla cosiddetta “società civile”, ammesso che esista ancora una società civile, è invece coccolata, vezzeggiata, ammirata. Ma la cosa ancora più grave è che, dai e ridai, questa mentalità in questo paese è aiutata da un nostro antico vizio d’origine: il familismo. Diciamolo chiaramente: il nostro è un paese intimamente immorale. Dove, usando volutamente un’espressione “forte”, verrebbe da dire: il più pulito c’ha la rogna. E chi non ce l’ha, chi è normalmente onesto, si sente talmente oppresso da un simile contesto che poi, in molti casi, rivolge la sua rabbia repressa, senza alcuna apparente ragione, contro chiunque gli capiti a tiro. Possiamo far finta che non sia così, possiamo credere che noi siamo diversi ma sappiamo che non è vero.
Bravo l’autore di questo articolo ha rispecchiato il vero volto della nostra societa’ corrotta in tutti i settori che vanno dalla politica alla giustizia, con il popolo che non ne vuole proprio sapere di cambiare, cosi’ arroccato su vecchie posizioni e vecchi personaggi che continuano a portarsi dietro affarismi, clientelismi.
Ma questo e’ un grave problema che abbraccia un pò tutti i paesi sia del nord che del sud, basti pensare a tutti questi inprenditori ai quali da anni viene messo nelle mani l’enorme potere di governare e poi, non solo disattendono le aspettative dei votanti, fanno ovviamente gli affari loro e questo è ancora da ritenersi normale, ma il danno più grave è che comunque navigano contro i loro stessi elettori favorendo i loro sodali: per questo l’imprenditore deve fare l’imprenditore e basta, non deve scendere in politica, ma questo l’operaio non lo capira’ mai.
Così dopo lunghe legislature quinquennali vengono rieletti perchè in campagna elettorale minacciano di licenziamento e corrompono l’elettorato affinchè restino sulla cresta dell’onda. Così va il mondo la gente impazzita, come ubriaca continua a votarli, anche se sbagliano e quei pochi cittadini che restano sobri, con gli occhi aperti non possono fare altro che vivere male, nel rammarico, convivere con un tipo di societa’ così assopita e corrotta che non ne vuole sapere di progredire, perchè sono convinto di questo? : esperienza diretta.
GIAMPAOLO