È tornato!

Si ricomincia. Nonostante il 4 dicembre, Renzi è tornato. È tornato, subito accolto con gioia dal sistema dei media. È tornato. E con Renzi è tornata l’autostima, la fiducia, l’ottimismo: medicine per l’anima, più che per la realtà. Ci farà nuovamente sognare, comincerà un nuovo libro con le pagine bianche, come ha detto lui stesso pochi giorni fa. È tornato, nonostante la batosta, per convincere gli italiani che i suoi mille giorni di governo possano essere archiviati come se niente fosse. Tutto è perdonato, tutto è possibile: dieta e abbuffate; sesso e astinenza. Panem et circenses. Si ricomincia con le comparsate in tv, i talk-show. Maria Elena Boschi, Migliore, Romano, Morani, Picierno, Fiano… La terapia è far dimenticare ancora una volta la realtà puntando tutto sulla percezione della realtà. Sa che siamo un paese dalla memoria cortissima: dimentichiamo, rimuoviamo, viviamo nel qui e ora. Il paese perfetto per Renzi, che oggi dice una cosa e domani l’opposto. Tanto chi se lo ricorda? La crisi morde? Non ci sono soldi? Non c’è lavoro? Ti racconto che c’è la ripresa, che i soldi ci sono e la disoccupazione è ai minimi storici. Batti che ti ribatti, su tv e giornali compiacenti, vedrai che ci credi. In questa terra del Bengodi, con il baratro a pochi metri da noi, è tornato, e noi guardiamo un tizio che, se gli indicano la luna, si disinteressa pure del dito. In questa terra del Bengodi, in quest’Italia primaverile raccontata da giornali colorati, “illuministi e non oscurantisti”, giornali che lo Stato aiuta con tanti bei piccioli, per nutrire le nostre menti, che ci aggiornano non solo sui grigi richiami dei grigi burocrati di Bruxelles ma anche sulle tante buone notizie. Perché il segreto sta nella “percezione” che trasforma la realtà. In questa terra del Bengodi, in quest’Italia in cui chiunque può diventare presidente del Consiglio, anche chi non viene eletto, è tornato, per farci riscoprire quei valori imprescindibili che sono l’amicizia personale, la famiglia, l’attaccamento al ruolo (detto volgarmente poltrona) e la sana fedeltà al capo. È tornato. E ora vuole portarci a votare come e quando vuole lui, imporci le larghe intese, il solito ragionamento per cui nessuno ha vinto le elezioni e quindi bisogna fare qualcosa di utile per il paese, che le urne non ci hanno consegnato una maggioranza, che di fronte ai problemi del paese quella della grande coalizione è l’unica strada possibile, che con le decisioni urgenti da prendere non si può precipitare di nuovo il paese in campagna elettorale per nuove elezioni… Si ricomincia. E possiamo solo sperare che gli italiani a un certo punto si accorgano finalmente che Renzi è solo la luce di una stella morta (la vedi ancora, ma la fonte è spenta) e si levino dal lettino dello psicologo, e dall’empatia si passi a…

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