La Mafia è viva e lotta insieme a noi

Ho sempre pensato – sbagliando – che i mafiosi fossero solo coloro che appartengono alla delinquenza organizzata. Poi ho conosciuto e osservato meglio alcune persone – nel campo della politica ma anche in quella professionale e lavorativa – e mi sono reso conto che anche nel paesello originario esiste una mentalità mafiosa che potremmo equiparare senz’altro all’immaginario paese della Sicilia descritto da Sciascia nel Giorno della Civetta. Oggi, nel tranquillo paesello a mezza costa, che ha un nome e pure un cognome, trovi addirittura amici, politici e conoscenti con questa mentalità. Tipi umani, sia chiaro, precisi e facilmente riconoscibili. Borghesi. Appartenenti alla buona borghesia rurale di un tempo. Persone benestanti e illuminate, che conoscono il mondo, che non prendono alla leggera i loro privilegi sociali e fungono da esempio per gli altri. Ma soprattutto politici – o pseudo tali -: figure, che si presentano sempre come il massimo della integrità morale e della più calda affettuosa, sincera generosità. Figure “alla mano”, diremmo, cordiali, rassicuranti, pronte a farvi favori senza chiedere nulla in cambio. Almeno subito, perché nel momento in cui li accettate ai loro occhi contraete un debito di riconoscenza che potranno esigere quando vogliono e nella misura che vogliono. Una cambiale in bianco che in alcuni casi può essere pesantissima. Tutti caratterizzati da una infinita volontà di dominio: non vogliono realizzare un progetto, un sogno, della loro comunità non interessa nulla, il loro scopo è acquistare sempre nuove cariche e quindi sempre nuovo potere. Con una volontà ferrea, i politici – o pseudo tali -, i tipi umani di cui sopra, sono addestrati a mentire, a dissimulare le proprie emozioni. Ed è difficile scoprire il loro inganno prima che abbiano colpito. Il silenzio dell’umanità degli onesti e dei disonesti poi li proteggerà sempre, “quella che diciamo umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà...”. Possono vivere per anni, come amico, a fianco della persona che hanno già deciso di distruggere. Di solito non ostentano, per dare l’impressione di apparire quasi impotenti, quindi non pericolosi. Non hanno altri valori che il potere, non hanno altro interesse che il potere. Tutto per loro, morale, religione, cultura, amicizia, sentimenti, politica, tutto è mezzo. Sciascia così conclude il suo romanzo: «La Mafia era, ed è, un “sistema” che contiene e muove gli interessi economici e di potere che approssimativamente possiamo dire borghese… La Mafia, insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non “imprende” ma soltanto sfrutta». Mafia, sistema, interessi, borghesia: appunto.

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