Se i cervelli scappano

I giovani laureati scappano? Fanno bene. Negli Stati Uniti, ad esempio, si contano a migliaia gli scienziati, ricercatori, specialisti italiani tutti di altissima qualità. E ingegneri, architetti, imprenditori e ristoratori. Tutti giovani. Perché non siete rimasti in Italia? Perché l’Italia è un Paese irreale, governano baronie e mafie pronte a far fuori i giovani talenti. Il sistema istruzione, scuola, università, carriere fanno orrore. Questa è la “buona scuola”? Spacciata per positiva sulle televisioni di Stato? Forse lo è per l’ex premier o per la ministra dell’istruzione pop. Sui loro pallottolieri, i geni della nuova società pareggiano cervelli e talenti uno contro uno, un tanto al pezzo. La nostra è una società fondata sulla depressione e la repressione intellettuale ed economica dei talenti. Lo scopo ultimo è la parificazione finale nella fossa comune delle diversità. Un fisico nucleare fugge a Boston? Un biologo scappa a Londra? Che importa: li sostituiamo con una coppia di magrebini. Centocinquantamila giovani laureati italiani se la squagliano ogni anno per la mancanza di futuro cercando libertà dalla burocrazia e dal castigo delle graduatorie-lotterie? Che importa: ci adattiamo a un leggero restyling somatico. Siamo la maglia nera d’Europa, peggio della Grecia, sono passati dieci anni dall’inizio della crisi economica e la congiuntura ci è addirittura favorevole. Nonostante questo, nonostante i proclami, nonostante i tagli, la decurtazione dei diritti dei lavoratori, il Paese è fermo. Un’Italia abbandonata al proprio destino, con una classe dirigente incapace di assumersi la responsabilità di politiche economiche meno appariscenti ma più efficaci. Pochi si sono accorti di quanto l’esperienza renziana sia stata più drammatica per i conti pubblici e per i lavoratori rispetto a quelle a lui precedenti. Matteo Renzi ha la colpa di non aver saputo leggere il corso della moderna storia dell’economia mondiale. Ha conseguito i seguenti drammatici fallimenti in soli 1000 giorni:129 Miliardi di Euro di debito pubblico in più; 55 Miliardi di Euro in più di tasse; 8,3 Milioni di cittadini in condizione di povertà assoluta; 45 Mila imprese fallite (unico Paese d’Europa a non tornare a livelli pre-crisi); il 46,7% della popolazione inattiva o senza lavoro. I succitati dati sono talmente allarmanti che, se paragonati a quelli caratterizzanti l’esperienza montiana, le differenti esperienze su scala europea, Germania inclusa, ne vien fuori che il vero campione dell’austerità nel Continente è stato, forse, solo Matteo Renzi. Ecco perché i giovani scappano dal paese più bello del mondo. Sono soltanto centocinquantamila? Aspettate qualche anno e vedrete.

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