Basta con le statistiche che i media ci rovesciano addosso ogni giorno come estrema unzione. Stando alle statistiche io per esempio sarò morto da qualche anno. Dunque, calcoliamo. I maschi vivono sette anni meno delle donne e io sono maschio. I mancini, poi, vivono sette anni meno dei destrimani e io, per fortuna non sono mancino. Quindi recupero i sette anni precedenti. Chi non pratica sport né diete e non fa i controlli medici, vive sei anni meno degli altri e io sono tra questi. Chi si espone troppo al sole, senza precauzioni, come faccio io, si gioca, diciamo, tre anni di vita. Facendo i conti, avrei una penalità di nove anni; rapportando l’età alla durata media della vita, ad essere ottimista, sarò morto tra una ventina d’anni. Per mia sfortuna fumo e non sono astemio, e quindi la mia retroattività di defunto scenderebbe di qualche anno. Non so se toglie qualcosa pure la vita sedentaria, i troppi libri letti e aver mangiato troppi insaccati. Certo che, se dovessimo attenerci alle statistiche e al paurismo, cioè alla paura di tutto, saremmo finiti da un pezzo. D’accordo, è meglio prevenire, avere cura di noi e tutte le sante menate che sappiamo. Però basta con questo terrorismo statistico, la durata della vita, il buco dell’ozono, i contagi, gli asteroidi, i pianeti, i cinesi, lo stress. Teniamoci le mani libere, e invece che per le pillole, usiamole per grattarci.