Floriano Panza, l’erba di casa e i “miracoli” dei Riti

Seccato dalle continue lamentele dei nuovi cittadini, presumo, scocciato dalle imprecazioni contro di lui e dal popolo bue che da qualche tempo non lo capisce, il sindaco Panza ci “avvisa” che è giunta l’ora di rasare il tappeto erboso davanti casa e quindi ha diramato un secco comunicato apparso nei cieli e su tutti i banconi dei locali pubblici di Guardia. Non so voi, ma appena leggo o sento pronunciare dal sindaco Panza la parola “avviso” io mi scompiscio. È più forte di me, non riesco a restare serio. E non capisco come facciano i miei concittadini a leggere il volantino senza sbudellarsi. Confesso di seguire divertito la svolta dispotica del sindaco Panza. In questi sette anni le ha provate tutte. Prima il pugno di ferro sui richiedenti asilo, poi il calcio nel fondo schiena a quegli enti che dovevano occuparsi della ex statale 87, ora la sculacciata ai cittadini guardiesi trascurati e sudicioni. A quando le pedate all’osso sacro e l’olio di ricino da trangugiare al posto dell’olio di oliva? Da sempre questo buontempone ci spiega cosa dobbiamo o non dobbiamo fare. (Qualcuno gli spiega cosa dovrebbe fare lui per questa comunità?) Apparentemente la disposizione contenuta nell’ordinanza non fa una piega, per carità. A maggior ragione quando “l’incuria e il degrado” concorrono a ledere l’immagine del sindaco. Certo, sarebbe stato bello se la stessa attenzione fosse stata riservata in questi anni anche a tutto quel che concerne la cosa pubblica. Se la stessa attenzione fosse stata riservata, ad esempio, allo “sterrato” davanti casa mia, in attesa di una “sistemata” da ben tre edizioni dei Riti. Ma questo è uno di quei miracoli… solo una flebile speranza, come dare la parola ai muti.