Guardia’s stories

Che bella casa, che bel posto. Qui tutto è bello, qui tutto è stupendo. Guardia oggi è questo. È teatro. È contrattazione. È il grande mercato dove americani, scozzesi, canadesi, impiegati, politici, imprese edili, artigiani, studi tecnici e notai si vanno ad approvvigionare: muratori, elettricisti, idraulici, antennisti, traduttori, imprese di pulizia e tecnici di computer. A Guardia trovi di tutto persino un ufficio ad hoc per la burocrazia al miglior prezzo. Ma, soprattutto, è la grande madre di tutti gli appalti. E già in questo c`è tutto il senso di questa storia di politica e affari, di faccendieri e amici di famiglia, di padri e figli. Guardia non è un`invenzione. C`è, esiste. È un paesino del Sannio, un borgo con una storia arcaica, ma questa è solo una casualità. Il vecchio bazar attira personaggi in cerca di fortuna. Un luogo di incontri e di intrighi tra popolani e affaristi, ciarlatani e ingannatori, corrotti, profittatori, sfruttatori esagerati, grotteschi, infingardi, pronti a tutto. C`è l`imprenditore edile che bazzica fin da giovane il sottobosco della politica. C`è il facilitatore, che un po` millanta e troppo parla e che dopo una carriera di robivecchi si ricicla come sensale. C`è il giovane architetto, che però sa come disegnare gli appalti su misura, una sorta di dottore in legge. E c`è il politico-commercialista maestro di pozioni magiche e di ricette rigenerative. Non si sa ancora cosa accadrà quando calerà il sipario. Perché prima o poi il sipario chiuderà la scena. E questa piccola cittadina improvvisamente verrà risvegliata dalla sua quotidianità di normale e disonesta prevaricazione e, come sempre accade, le maschere cadranno e altre maschere verranno a sostituire le vecchie maschere. Finché nel paesotto arriverà qualcuno che scandaglierà in tutta questa storia di politica e affari, di faccendieri e amici di famiglia, di padri e figli. Qualcuno dice che sia già in giro per i bar del vecchio bazar. Ma c`è un equivoco. L’inquisitore non è l`inquisitore. È un tizio squattrinato che si fa servire e riverire e ne approfitta per campare a scrocco. È il potere della paura.

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