“Caro Carlo Falato, invece ne vale la pena”

Scrive Carlo Falato: «Abbiamo proposto delle interrogazioni consiliari urgenti al Sindaco di Guardia Sanframondi da mesi su argomenti importanti quali il Piano Urbanistico comunale e il monitoraggio sulle opere pubbliche senza ricevere una risposta … Una concezione veramente poco democratica del dibattito politico sui temi importanti della comunità …ed un Consiglio Comunale ormai relegato solo agli adempimenti formali ed a votare acriticamente ogni provvedimento senza nemmeno porsi a volte il problema della legittimità … Vale la pena continuare a farne parte!!!??». No, non ne vale la pena! Verrebbe subito voglia di rispondere. Non ne vale la pena, perché questo paese non ha voglia d’avere persone oneste, leali, pulite moralmente ed eticamente, che ridiano dignità, onore e non anarchia, che ci riscattino da questi Farisei Civici, che ogni giorno umiliano la comunità! Non ne vale la pena, perché il problema è che un certo passato (fatto di familismo, trasformismo, consorterie anziché il bene comune…) non voglia mai andar via da questo paese. Non ne vale la pena, perché questo paese da qualche anno non è più in mano ai suoi cittadini, ma nelle mani di un “sodalizio” capitanato dal padrone pro tempore di Guardia. Un mondo chiuso, a parte, di gente irresistibilmente attratta da comodi guadagni. Tutti accomunati da un’attrazione fatale per i furbastri. Un padrone, un lupo che, da capobranco modello, ha davanti a sé un solo obiettivo: favorire se stesso e il suo branco. Con un padrone, un lupo che mi riporta alla mente il libro di Jordan Belfort, The Wolf of Wall Street, che ho appena terminato di leggere. Un libro che narra l’ascesa e la caduta di uno spregiudicato broker newyorkese, che parla della sua vita, fatta di eccessi che lo porteranno poi a una rovinosa caduta e di come il giovane impara in fretta facendo carriera a forza di fregare il prossimo. No, caro Carlo, invece ne vale la pena. Ne vale la pena, perché la miglior difesa, si dice, è sempre l’attacco. Ne vale la pena, perché prima o poi la resa dei conti arriverà anche per il lupo di Guardia. Ne vale la pena, perché The Wolf of  Guardia e i suoi fedeli lupacchiotti, (seppur non appare all’esterno) sanno di essere arrivati al capolinea. Essendo, come diceva Leo Longanesi, dei buoni a nulla capaci di tutto, stanno spendendo un capitale per acquistare la corda a cui prima o poi qualcuno li impiccherà. Resta solo da vedere quando il capobranco verrà messo al guinzaglio. Forse non sul piano giudiziario (l’unico dato incerto, per ora), ma su quello della responsabilità etico-politica, concetto (e qui mi trovi pienamente d’accordo) ormai caduto in desuetudine in questa comunità.

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