Saranno i campanili, tesi verso l’eternità del cielo, ma da quando la Casa Comunale di Guardia è occupata dal nuovo Messia, Floriano Panza, si susseguono miracoli di stampo evangelico. Non si moltiplicano solo pani e pesci ma elargizioni, regalie, assegnazioni, interessi… elemosine. Tutto questo non può che riempirci di gioia e ottimismo. Ed è inutile cercare spiegazioni metafisiche alla cosa, meglio fare un verifica sul campo (come si suol fare in politica con i sondaggi) e scendere per le strade di Guardia per misurarne il gradimento e per domandare alla gente cosa ha fatto di buono in questi anni il sindaco Panza. Del resto, se Floriano Panza è il politico più amato e popolare a Guardia degli ultimi anni, qualche domanda uno se la fa. Siamo sicuri che i passanti che andremo ad interpellare, si divideranno tra due reazioni: chi risponderà a male parole e tirerà diritto, chi si fermerà per tentare una risposta. Seguiranno lunghi minuti di imbarazzata riflessione, durante i quali i malcapitati in preda a paresi facciale rivedranno a ritroso il film horror del quasi-settennio panziano alla ricerca di qualcosa di almeno decente, dopodiché o si arrenderanno al nulla o farfugliando qualcosa sulla potatura della propria vigna. Naturalmente non mancheranno gli estimatori, i “tifosi”, quelli che “ha fatto più lui per questo paese che…”. La stessa scena potrebbe ripetersi con l’opposizione se esistesse qualcuno interessato al tema: purtroppo non ce ne sono, perché restano quasi tutti incrollabilmente all’ombra di non si capisce bene cosa. E quali saranno le conclusioni? Le conclusioni saranno che del mitico periodo panziano resterà solo un mucchio di macerie, e di debiti. Una catastrofe soprattutto morale, che naturalmente oggi nessuno vede. Anche perché le rare voci stonate vengono subito espulse dal consesso civile. Non è meraviglioso? D’altronde si sa, a Guardia lui è il nuovo Messia e gli Apostoli sono abituati a vederlo camminare sulle acque.