Quando l’opposizione aiuta Floriano Panza

Guardia Sanframondi: l’altra faccia della medaglia è una faccia senza faccia. Nella comunità non c’è solo uno strapotere alimentato dalla macchina infernale della gestione del consenso per fare altro consenso, messa in piedi da Floriano e costruita su una sequenza di colossali mancate verità. L’altra faccia della medaglia è quella di oppositori, o meglio presunti tali, che non si sa quanto inconsapevolmente finiscono per lavorare alla causa di colui che credono di combattere. Lo fanno con un autogol dopo l’altro. Chi è oggi, cosa dice, cosa pensa, cosa fa l’opposizione nel momento in cui la maggioranza annaspa e dimostra di non essere la dispensatrice di miracoli che forse molti elettori guardiesi avevano creduto che fosse? Si decide ad assumere un nome, un volto, un programma, una posizione, ad esempio, nei riguardi della svendila della comunità, della mancanza di trasparenza, dei conflitti di interessi che coinvolgono quasi la totalità della maggioranza, dell’inchiesta che ha coinvolto l’ente comunale, nessuna domanda sul come si spendono e a cosa servono i soldi distribuiti come mance agli amici degli amici, oppure vuol continuare a fare finta di nulla, tutto va bene, madama la marchesa? Sono domande che non aspettano risposte perché nessuno, purtroppo, ha i titoli per darne, ma che mezza Guardia si pone. È vero che forse anche l’altra mezza… Ma non è una consolazione. Il sindaco Panza – volendo utilizzare una metafora calcistica – non è più l’attaccante da 20-30 gol a stagione, quello dell’inizio dell’era del potere. Ogni tanto finisce per “confessare” di giocar di rimessa: lo ha fatto anche durante l’ultimo comunicato quando in sostanza, sull’inchiesta “sistema 10%”, non ha fatto alcuna chiarezza sui motivi della mancata sostituzione parte civile: “La Istituzione Comune, rappresentativa di tutti i cittadini, ha valutato in questi mesi sia la possibilità di costituirsi come parte civile sia la possibilità di chiedere i danni all’immagine della Pubblica Amministrazione”. Tutto qui ? Ma tant’è: è questa la filosofia base del panzismo, quello in cui è necessario consolidarlo ai posteri attraverso un trapasso monarchico. E in un momento in cui, di fatto, la gestione del potere in questo paese è un gigantesco affare di famiglia, da uno dei fronti della potenziale alternativa, cosa spunta? Altri affari di famiglia? Può darsi, ma il guardiese neutrale cosa deve pensare se non l’immancabile “sono tutti uguali” e il conseguente “se devo scegliere fra chi si fa gli affari propri allora meglio l’originale”? Questo è, purtroppo. Perché poi singolarmente, molti di quelli che alimentano quell’ala del dissenso, avrebbero anche idee di cambiamento, roba seria e meritevole di attenzione. Ma non organica a una proposta compatta e dentro le istituzioni, quindi di fatto inutilizzabile. Ed è su questo “altro” che l’opposizione è spuntata, spesso assente o a rimorchio di comitati di cittadini. Il tutto nel rumoroso silenzio della minoranza e nel chiasso di alcuni sui social, unica vera opposizione di fatto. Nel frattempo il sindaco Panza prosegue la sua campagna acquisti nel campo avverso: “Ce n’è per tutti e che gli altri si arrangino”. È, di fatto, un gruppo di potere che si autoalimenta, che considera il resto poco più che folklore. E con questo scenario, il fortino panziano può temere solo se stesso. Così è se vi piace. E anche se non vi piace. Purtroppo.

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