Una favola fragile come un castello di sabbia, costruita su una sequenza di colossali mancate verità, un po’ festival dell’illusionismo e un po’ cabaret. È quella che da anni alimenta il falso mito del sindaco Panza. Di fatto una colossale mistificazione, perché tutto ciò che non va in questo paese si tiene nascosto o si confida nella memoria corta. Dove le uniche licenze che girano per Guardia sono quelle edilizie e degli appalti pubblici perché, si sa, i cantieri sono sinonimo di efficienza apparente e dove in realtà conta solo fabbricare il consenso per tenere in vita un sistema di potere autoreferenziale. Oggi però, nel 2016, anno VII dell’era Panza, tutto ciò non regge più. Gli ultimi duri colpi arrivano dall’inchiesta “sistema 10%”. Troppe domande senza risposta e troppe ombre per restare in silenzio e per poter conservare un posto al sole. E non c’è solo la colossale vergogna sul piano morale a ricordarci quanto possa essere devastante per la comunità l’intera vicenda. Certo, l’avvio di un’inchiesta non è una sentenza ma Guardia non può permettersi di avere il suo Municipio alle prese con un’ombra così pesante. I reati al centro di questa inchiesta sono pesantissimi: e i pesanti rilievi mossi all’ex responsabile dell’Utc di Guardia (naturalmente, fino a prova contraria), nominato dal sindaco Panza, non sono cose di poco conto. Anche per questo e a maggior ragione, la non costituzione parte civile rischia di passare come un atto controvoglia, un danno minimo per cercare di non andare oltre. Insomma, l’ennesimo atto di arroganza vestito da cosa buona e giusta. Molto più che un vizio. E le giustificazioni del sindaco Panza altro non sono che la solita sagra delle frasi fatte in attesa di tempi migliori. O semplicemente per far passare il tempo sperando che l’assuefazione al peggio possa prendere il sopravvento. Tradotto: il cittadino guardiese è uno sprovveduto, cioè non conosce abbastanza le cose ed è quindi facilmente imbrogliabile. Cos’altro non è questa, se non la politica che si ispira al marchese del Grillo e alla famosa frase «Perché io so’ io e voi nun siete un cazzo!». Caro sindaco Panza, come disse un famoso presidente americano, si possono ingannare alcuni per tutto il tempo e tutti per un po’ di tempo. Ma non si possono ingannare tutti per tutto il tempo. La storia di Guardia – che evidentemente non conosce – ci insegna che all’assuefazione e alla rassegnazione ogni tanto segue un sussulto di orgoglio. A me, a noi, quanto emerso nella vicenda “sistema 10%”, tutto questo non piace, non può piacere, siamo cittadini di questa comunità, con doveri e diritti: faremo di tutto affinché su questa vicenda (e su tutto ciò che ne conseguirà) non cali mai il silenzio. Questo abbiamo fatto e questo continueremo a fare con sempre maggiore impegno. Perché è sui comportamenti dell’oggi che si pongono le basi per far sì che il futuro di Guardia sia migliore di quanto non appaia oggi.