I richiedenti asilo e il sindaco improbabile

Da quando c’è l’amministrazione Panza (che notoriamente sta salvando Guardia), tutto va bene. Viviamo nel migliore dei mondi possibili con la migliore delle classi dirigente possibili. Lo certificano all’unisono il Sannio Quotidiano e il Mattino con titoli rassicuranti che, opportunamente anticipati sul web nelle rassegne stampa serali, danno la buonanotte ai guardiesi come le fiabe per bambini. C’è, è vero, qualche incidente di percorso, tipo un responsabile tecnico comunale che pare invece di dedicarsi agli affari dei comuni di competenza si dedicava agli affari propri, ma naturalmente all’insaputa dell’amministrazione che stava ancora digerendo nel dormiveglia e non s’è accorta di nulla. Anche il sindaco Panza sul caso in oggetto è caduto dal pero e, inopinatamente, tace. Starà mica poco bene? Son cose che capitano nei migliori Municipi. Per il resto, l’ordine regna a Guardia. Nessun sommovimento neppure derivante dal recente sisma. Men che meno nell’opinione pubblica. Che come i ruminanti continua a inghiottire tutto senza mai digerire niente.

Intanto l’amministrazione chiagne e fotte, e non c’è espressione che la descriva meglio, così come un altro ben noto detto napoletano: “Fa il fesso per non andare in guerra”. Che, come sappiamo, si riferisce all’usanza di fingersi scemi alla visita di leva per essere riformati. Poi, naturalmente, capitava che qualcuno venisse riformato perché era scemo davvero. Ecco, noi non sappiamo chi e se siano scemi e quanti fingano di esserlo. Ma prendiamo atto che molti, moltissimi, amministratori di Guardia fanno di tutto per sembrarlo. E, va detto a loro onore, ci riescono benissimo. Qualche settimana fa, ad esempio, dovevano essere davvero orgogliosi della loro performance davanti al Consiglio comunale, quando leggevano solenni e ieratici il documento dove affermavano riferendosi ai richiedenti asilo “che sulla questione migranti… non c’è stato mai spazio per l’affarismo, ma si è pensato di far sentire il forestiero a casa propria, presupposto per una sana e pacifica convivenza sociale”. In fondo è per questo che andiamo a votare: perché venga fuori una classe dirigente che esprima delle persone che non sappiano una mazza di quel che avviene nella loro comunità. Totalmente estranei. Sono lì apposta: per non sapere nulla. Dunque li assolviamo – si dice in linguaggio penalistico – per totale incapacità di intendere e volere. Di solito, il passo successivo per tipi come loro è il ricovero in un’apposita comunità di recupero. Ma pure il comune di Guardia può andar bene.

Ma ciò che ci preme segnalare è lo stato confusionale che emerge dalle recentissime performance di questa amministrazione. Ormai vale tutto. Anche sostenere ipocritamente che “…in merito alla notizia dell’arrivo nel Comune di Guardia Sanframondi di extracomunitari… abbiamo l’obbligo di opporci per non danneggiare in maniera irrimediabile l’economia di questa comunità e per evitare che invece di risolvere un problema ne creiamo due”. Quel che è certo invece da ieri – manca soltanto l’ufficialità, ma è pressoché certo – è che (al netto delle tabelle del Viminale), un folto numero di richiedenti asilo arriverà nei prossimi giorni a Guardia. È questione solo di qualche settimana, è tutto stabilito, nero su bianco, d’intesa con Prefettura: e questo senza minimamente informare i cittadini guardiesi.

Ora, i guardiesi sopportano tanto, quasi tutto: tasse pazzesche, servizi insufficienti, ma non di essere trattati come cretini. Perché è chiaro che, anche alla luce degli ultimi fatti, chi ha fatto queste affermazioni è un bugiardo patentato che si fa gioco della nostra, seppur poca, intelligenza. Anche quando si afferma: “L’unico modo, in futuro, per non essere destinatari di tali arrivi è quello che nessun cittadino proprietario di alloggi li metta a disposizione della Prefettura”. Soluzione geniale: cari cittadini guardiesi, mica volete lucrare sull’accoglienza dei migranti, a nostra insaputa? Per la gestione ci pensiamo noi, chiavi in mano, pieno per vuoto. Dove andranno nessuno lo sa, di certo se ne occuperà la cooperativa “amica”, l’associazione “amica”, l’imprenditore “amico”. Tutto senza gara. Ma tutto nell’ottica della trasparenza sull’affidamento, sui finanziamenti, sul rispetto degli standard di erogazione dei servizi previsti da convenzioni e capitolati d’ appalto (!!!). Ci mancherebbe altro. Abbiamo luoghi adatti, spazi enormi che ci consentono di modulare l’esigenza di abitabilità con le attività da svolgere all’interno: corsi di lingua, di educazione alle regole europee e formazione per 8 ore al giorno. Inoltre asili per i bambini e aule scolastiche per i minori. E per fare tutto questo assumeremo a tempo pieno decine di professionisti guardiesi (fra insegnanti, formatori, psicologi, medici, addetti). E come dimenticare i vantaggi per la nostra comunità? Percezione di maggiore sicurezza, migliore disponibilità sociale perché il sistema organizzativo oltre a fornire strumenti reali per una integrazione, porta lavoro a personale guardiese. Con il risultato di lasciare, quando questo ciclo si sarà concluso, un patrimonio valorizzato (mentre oggi è in costante degrado). Mirabile emblema di una amministrazione al di sotto di ogni sospetto.

Ecco, tutto questo succede in questa moderatamente calda estate guardiese. Che l’immigrazione sia un grande affare è ormai un fatto accertato. Come potrebbe diventare un’opportunità trovando una soluzione gestibile. Altrettanto comprensibile è che questi scenari preoccupino la popolazione, e alimentino paure nelle quali affonda i denti la strumentalizzazione politica, con il rischio di rivolte sociali. Ed è altrettanto chiaro che il sistema non può più reggersi sulla solidarietà.

Questo è lo scenario che ci attenderà nei prossimi giorni, ma se c’è la volontà politica si affronta, coinvolgendo la cittadinanza, ben sapendo, poi, che il compito dell’amministrazione è quello di evitare i conflitti, non di crearli.

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