In questo paese ci sono comportamenti marginali, episodici, per alcuni secondari che però illuminano la natura di un personaggio più di mille pose e discorsi. Furono le astruserie a definire realmente un ex sindaco di Guardia dopo quasi due anni di Craxi, di elisir di lunga vita a base di Passito e di vuoto a perdere, di incensi e di doppiezza, così come ci sono manifestazioni tipo Sannio Tattoo a rendere conto di chi sia davvero il sindaco Panza. Naturalmente il sindaco finge che Sannio Tattoo sia stata una manifestazione utile alla comunità, buona per stabilire contatti e “vendere” il brand Guardia nel mondo e non per la soddisfazione del proprio ego ipertrofico, ma in realtà, nella arena del castello tuttavia disertata da quei cittadini che hanno a cui pensare e di cui vergognarsi, si è assistito a tutt’altro. Di fronte alla comunità (e alle autorità) al sindaco gli è sembrato fico annunciare che Sannio Tattoo, tra danze e cotillon, vitto, alloggio, lavatura e stiratura come diceva Totò, è stato quasi a costo zero per le casse comunali: a parte 20.000 euri elargiti magnanimamente dallo “sponsor tecnico” (una azienda che si occupa di organizzazione eventi), con cerimonia d’inaugurazione compresa del prezzo, all inclusive come dicono i mestieranti del turismo di massa. In attesa dei bilanci, dove probabilmente verremmo messi a conoscenza dei costi reali della manifestazione multiculturale targata Panza, c’è un piccolo dettaglio che sembra sfuggito ai più. Non è strano che, per quanto poco possa essere, chi fornisce all’amministrazione l’intera organizzazione dell’evento (strutture, logistica, ecc.), sia allo stesso tempo lo “sponsor” unico della manifestazione? A me, che oggi dedico altrove un buon 30 per cento della mia vita a questa attività, appare quantomeno curioso.
