Sposatevi!

Un interrogativo inquieta e rende insonne il popolo guardiese: dove sarà Amedeo? La notte di Capodanno non guasterebbe un minuto di raccoglimento per la sua scomparsa. Dalle Alpi alle Piramidi, è tutto un domandarsi: “Compare, ma Amedeo”? “Non mi dire, compare, è più di un anno che fa mancare sue notizie”. “Eh, compare mio, io non ci dormo la notte… con tutto quel che succede a Guardia”. Per fortuna ogni tanto, in esclusiva per i vignaioli locali, giunge alla comunità un suo messaggio rassicurante: Amedeo sta bene, ma ha scelto “la strategia del silenzio”. E chi lo cercasse oggi potrà trovarlo soltanto in compagnia dei seguaci di Bacco. Ma, si badi bene, la decisione di disertare la vita politica stra-paesana (copyright Amedeo) non è un segno di debolezza, come potrebbe trasparire di primo acchito: bensì di forza, come suggeriscono i duri e puri, gli entusiasti (pochi) e gli strateghi pre-elezioni. Resterà silente. Non solo: resterà silente e basta. E silente Amedeo resta. Però attenzione: resta silente, ma “non su tutto, è ovvio”. Ogni tanto risalirà dalle acque “fetenti” per prender fiato, “difendere la viticoltura”, aprire il “museo” e illuminarci sui benefici della dieta a base di aglianico, distribuire premi e attestati di merito e d’onore, poi tornerà sul fondale. Silenzio, quindi. E silenzio ancora. Lungi dal farsi influenzare, da chi suggeriva a lui e a qualche altro di sparire per lasciare qualche speranza a questo paese, sempre più in picchiata economicamente e moralmente, è stato lui e solo lui a “decidere la linea del silenzio”. Al di là della facile ironia, verrebbe da domandarsi perché parlare ancora di Amedeo, di Floriano, di politica o sedicente tale in questo paese quando la vicenda del ricongiungimento presumo spirituale di Belen Rodriguez con qualcuno sembra appassionare molto di più la platea nostrana. Così come è imbarazzante occuparsi di cose che evidentemente non fregano nulla a nessuno. Ma ci provo, perversamente.  E poi, per fortuna c’è Amedeo, e non soltanto Floriano. E le critiche vanno fatte ai vivi.

Sono come due amanti segreti, Floriano Panza e Amedeo Ceniccola. Trafficano, inciuciano, brigano, manovrano… sperando di non esser visti ma poi…  Ma su, dai, lo sanno tutti che i due stanno insieme già da qualche lustro. E non vi scervellate a capire le ragioni di questa anomalia tutta guardiese. Guardatela con attenzione e lo capirete a occhio nudo, attraverso la fisiognomica. Entrambi hanno ripiegato su un mondo dove spesso per emergere basta pochissimo: la politica. Il direttore d’orchestra d’entrambi, l’Umberto, ne ha garantito la vocazione: ce ne fossero, di politici con un background simile, dicono i “tifosi” più oltranzisti. Di persona sono furbi e scaltri: e cercano di ingraziarsi gli interlocutori meno accorti. I loro baci della morte non sono rari. Floriano e Amedeo, simili come due gocce d’acqua, potrebbero quindi convergere su un programma comune e governare Guardia per i prossimi dieci anni. Amedeo prossimo sindaco e Floriano assessore alla felicità, insieme a far da argine contro i Papillons di turno. Ora però la coppia non può più restarsene alla finestra. E io allora dico: perché Floriano e Amedeo non approfittano della nuova legge sulle unioni civili e anziché coltivare questa relazione nascosta, tormentata e perigliosa non vanno sul castello e, dopo aver dichiarato via stampa ai guardiesi il loro amore, non annunciano urbi et orbi, di voler convolare a nozze (politiche, s’intende). Lasciamoli fare, dai, però alla luce del sole. Sarebbe davvero una rivoluzione per questo paese, quanto meno di verità e trasparenza.

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