“Il Nostro presenta alla cittadinanza l’elenco telefonico 2016”. Così, senza vergogna, e senza neppure un avviso di esplicita satira, squilla in un titolo un noto sito locale. Il Nostro ha dunque messo a segno un colpo formidabile, allestendo l’ennesimo evento – un corso accelerato per venditori di spazi pubblicitari, davanti al pubblico radunato nella sede di via Municipio – come non si vedeva dai tempi di Floriano I°. Ecco la scena: il pubblico, seduto in platea, doverosamente plaudente, quindi i capi area della nota azienda convocati dal Nostro a rispondere alle domande dei presenti. Il tutto in un’atmosfera a metà fra il viaggio delle pentole e la scampagnata premio per gli agenti del Folletto. Un po’ anche gita scolastica, con quelli seduti in fondo che tirano le palline di carta e quelli seduti in prima fila che cantano «Azzurro» insieme a capoclasse e prof. Con qualche elemento che ricorda anche la visita guidata dell’Università della Terza Età, con fermata obbligatoria alla piazzola perché, si sa, in certe circostanze più dell’autista guida la prostata. Ecco, la presentazione dell’elenco telefonico 2016, che vede in copertina una foto di Guardia, fra compartecipazione e cotillon, è stato tutto questo, e anche un po’ di più. O di meno. Quasi una roba da ridere se non fosse che quelli nella sala non erano giovani venditori di spazi promozionali alle prime armi, né anziani da abbindolare con le pentole e nemmeno esperti agenti del Folletto. Erano, o meglio sono, cittadini di questa comunità. E anche a chi da sempre denuncia la pomposità eccessiva del Nostro viene un po’ di magone a vedere una cittadinanza partecipe e le istituzioni ridotte così: tra vendite pubblicitarie e “amministratori” che trasportano il sedicente futuro di questa comunità ad affogare in un buffet a base di vino delle Cantine Riunite e panini con prosciutto e insalata. Dove sui tavoli apparecchiati ci sono anche i tovaglioli intrecciati a forma di cigno. Fa tristezza vederli lì, uno con un calice in mano, l’altro che addenta un tramezzino, costretti ad aspettare il prossimo evento organizzato dal Nostro, visto che per oggi gli spazi disponibili sono stati venduti tutti e le pentole sono esaurite. Altro che casa di vetro: il Nostro ha trasformato il Palazzo in un agriturismo, il futuro di questo paese in una gita del circolo Acli, che persino ai più accaniti nemici della pomposità delle istituzioni oggi viene un po’ di nostalgia per la serietà di una volta. Aridatece almeno un po’ di dignità dell’istituzione che oggi sotto la pioggia di questa strana estate sembra essersi definitivamente perduta. Resta un velo d’amarezza e il conto del buffet da pagare. Ma anche i prezzi, come gli umori, sono certo, sono uguali a quelli delle gite delle pentole.