Ho scoperto, con disappunto, di essere affetto da una malattia estremamente fastidiosa. Si tratta della “panzite cronica”, una sorta di profonda alterazione negativa dell’umore, ogni volta che vedo un’immagine o ascolto e leggo un’esternazione di Floriano. Sia che parli di vino, di Unesco, di commissioni, di centro storico, di narrazioni anglofoni, mi domando a che titolo lo faccia e se pensa a quello che dice o se lo dica senza riflettere. Penso che dovrei curarmi in fretta perché la malattia potrebbe diventare letale. Infatti, per colmare il suo ego ipertrofico, dopo la mattanza di multe per divieto di sosta lungo via Municipio (e perché non in via Sorgenza, via Parallela e relative traverse, corso Umberto, eccetera eccetera), che altro s’inventerà per il periodo estivo a Guardia? Il corso di sommelier obbligatorio per tutti i bambini della scuola primaria o il divieto di cantare sotto la doccia al mattino? L’obbligo di acquisto per ogni guardiese di almeno un cartone da 12 di vino a settimana rigorosamente prodotto dalle Cantine Riunite o quello di abbracciare la fidanzata nella pausa pranzo? O quello di sorridere soltanto fra le 16.30 e le 18? Che cosa vorrà imporre a Guardia? Il coprifuoco della falanghina? Memore del successo del coprifuoco della birra nella vicina Telese (e poco importa se il commissario telesino è stato costretto a fare affannosamente una mezza marcia indietro). Il proibizionismo dell’aglianico? La deguardiesizzazione del centro storico a esclusivo vantaggio dei nuovi civici americani? A questo punto, già tremiamo all’idea dei prossimi interventi “tranquillizzanti” dalla Casa Comunale: guardiesi, non preoccupatevi non è vero che d’ora in avanti sarà vietato mangiare l’insalata di pomodori a pranzo (è vietato solo la sera). Oppure: guardiesi, non preoccupatevi, quell’ordinanza che prevede il divieto di respirare dalle 14 alle 14.30 è solo frutto di una cattiva interpretazione, perché in realtà la Commissione Locale per il Paesaggio intendeva dire altro (e cioè che il divieto di respirare è fissato dalle 15 alle 15.30). Per carità, siamo consapevoli la divietomania dei primi cittadini non è un problema soltanto guardiese. La storia recente dei Comuni italiani è piena di proibizioni da parte dei primi cittadini più o meno assurde. E non avevano ancora considerato la crociata contro il commercio di vicinato… A Guardia, in effetti, si sta proprio esagerando. La comunità che una volta aveva il cuore in mano, adesso ha in mano solo un blocchetto prestampato e una penna. È diventata la comunità della cupezza, una specie di monumento urbano alla tristezza. La rivoluzione panziana s’è risolta in una realtà grigio topo. Alla fine si ha quasi l’impressione che a disturbare Floriano sia proprio la gente in sé, qualsiasi cosa faccia. A meno che per “gente” non si intenda un panziano doc, che quelli si sa, nell’era panziana godono sempre di una speciale protezione. La gente normale, invece no. Soprattutto se fa acquisti lungo via Municipio e parte di corso Umberto. Ecco: quelli che comprano danno proprio fastidio al sindaco di Guardia. Ma si capisce: come osano questi guardiesi, con tutta la crisi che c’è, ad andare a fare shopping lungo corso Umberto e via Municipio? O persino sorseggiare un caffè al bar? E per di più la mattina? Perché non se ne stanno a casa? In generale: come osano avvicinarsi a un bar, a un negozio? Sembra che Guardia abbia l’ossessione dei negozi. Secondo me Floriano è convinto che siano tutti da chiudere, per principio, probabilmente li considera il peggio della suburra, li confonde con i postriboli del malaffare. Non li può sopportare. Mai s’era visto, in effetti, un amministratore tanto pervicacemente ostile alle attività commerciali della sua comunità. Ci manca solo l’ordinanza che punisce con l’arresto chiunque osi avvicinarsi a una serranda aperta, e poi il quadro sarebbe completo. Vi rendete conto? Guardia era la porta spalancata per chiunque avesse una buona idea o voglia di fare. Sotto la guida del rivoluzionario competente si sta ripiegando su stessa, sta diventando sempre più mesta. Perché, in effetti, se davvero si pensa a vietare la sosta per fare la spesa, se davvero si pensa che la gente sia solo un fastidio e non anche flusso di vitalità, ebbene vuol dire che si sta pensando a una comunità senza futuro (altro che riconoscimento Unesco). E fa sorridere pensare che siano proprio loro, quelli che sognavano la rivoluzione in questo paese, l’irriverenza e la fantasia al potere, che adesso diventano ottusi becchini di ogni frammento di esistenza. Pronti a difendere sempre e soltanto i propri interessi, senza accorgersi che sta diventando, per Guardia, quiete eterna.