A un anno dal voto, il sindaco annuncia l’ennesima opera. Per ribadire che “Guardia si muove”. “Palazzo Marotta Romano in fase di ultimazione”, posta il sindaco Panza sulla propria bacheca Facebook. La notizia non è nuova, naturalmente. Sulla Rete è stata già rilanciata e commentata. Ovviamente i toni sono mediamente di entusiasmo se non di osanna per il lancio promozionale di Guardia. Alcuni aficionados hanno prontamente condiviso sulle pagine Facebook, con grandi sorrisi e compiacimento. D’altra parte è notorio che solo il dissenso in questo paese è bandito, è una buona pratica solo in teoria e sempre in casa altrui. E se in ballo c’è il sindaco Panza, poi, il gioco si fa davvero duro. Ma d’altronde lo scenario guardiese non è così diverso dal resto della nazione. Guai a pensare. Guai a ricorrere allo strumento critico. O a richiamare il rispetto delle norme. Quello che conta, in ogni caso, è non disturbare il manovratore. Che intanto a Guardia viaggia fra una biblioteca inaugurata più volte, bande musicali, manifestazioni megagalattiche, un asilo aperto però a metà, figuracce come quella riguardante la vicenda della fiction Gomorra, cantieri che vogliono dimostrare che il Comune “sta lavorando per voi”. Del domani non c’è certezza. E quindi è meglio richiamare i fedelissimi e blindare le uscite. Quello che colpisce è che il sindaco Panza, in modo sfacciato, cerca di riproporre come magica e innovativa la più normale e ordinaria azione: governare con buon senso. Peccato che a Guardia, classico borgo di provincia in cui i difettucci a volte sono già più acuti rispetto a quelli di realtà simili per dimensione e caratteristiche socioeconomiche, la realtà è poi un tantino diversa. È vero, ci sono le “grandi” opere all’interno del centro storico (poche in realtà e per ora tutte ancora da concludere), mentre la quotidianità è molto più complessa e difficile. Cosa accade, ad esempio, al forestiero fiducioso che arriva a Guardia e trova un centro storico con i lavori in corso e chiuso (tranne che per eventi speciali), una cittadella nella cittadella aperta ma pericolante e con pochi spazi agibili, che chiude per trasloco? A un anno dalle elezioni il riconfermato sindaco, Floriano Panza, e tutta quella parte di cittadini che per convinzione o interesse gli sta intorno, non fa altro che rilanciare tutti i meravigliosi risultati raggiunti finora. Quali risultati? Queste sono le parole del primo cittadino tratte da una sua dichiarazione: ”…sono in corso opere pubbliche appaltate dall’Amministrazione Comunale e che sono sempre state al centro dell’attenzione da parte dell’opinione pubblica: Ave Gratia Plena, San Rocco, Lavori di completamento per il Centro Storico, Casa Pigna, Campo di Calcetto, Convento di San Francesco, ex Asilo Nido in via Parallela, ex Centro Anziani in via Fontanella, Casa Marotta Romano, ex Macelleria, Casa Palladino…”. A parte il fatto che tali opere sono ancora tutte da finire, e tuttora risultano essere un cantiere a cielo aperto (qualcosa esiste, per carità), resta disarmante la gestione ordinaria nel resto del paese. Quella che non comporta né finanziamenti eccezionali, né spese aggiuntive, né rivoluzioni organizzative. Ma solo interventi di buon senso. Quelle “buone pratiche” amministrative che sono possibili ovunque. Anche a Guardia, quindi. Il banale motore è quello della volontà. Se si vuole, si può fare. Questione di metodo ancora prima che di cifre. E qui l’elenco è impressionante. Ma avremo modo di riparlarne.