Floriano for President

C’è aria di leggenda a Guardia, ed è sempre così del resto da quando la comunità è amministrata da Floriano. Ogni tanto anche la politica riesce a regalarci momenti di autentica commozione, per questo spiace che non abbia avuto il meritato risalto la prima l’unica vera novità della Primavera Guardiese: il gemellaggio canoro e godereccio a suon di musicisti, cantanti, rocker e rapper e falanghina, tra nuovi civici d’oltreoceano e musicisti autoctoni, a cura del simpatico e rubicondo sindaco dell’amena località che risponde al nome Guardia e al cognome Sanframondi. Bene: anche se, sono sicuro, il solito maligno dirà che in questo paese si peggiora anche nella musica. Ma c’è di peggio (c’è sempre di peggio). Infatti, al di là dell’aspetto ludico, potrei star qui, una volta di più, a far la lista della spesa dei disastri – inseguiti e voluti – commessi in questi anni da Floriano. Poi però non mi stupisco più, anzi a dire il vero non l’ho mai fatto, avendo sempre guardato al sindaco per quel che è: uno dei peggiori sindaci nella storia di Guardia, se non addirittura il peggiore.

Parlare di Floriano sta diventando complicato. Devo dire però che, tutto sommato, forse l’ho sottovalutato. A parte avere raso al suolo qualsiasi forma di opposizione e dissenso. A parte non contare una mazza fuori dei confini di Guardia (la vicenda della frana sulla Statale Sannitica e del traffico di tir che attraversa Guardia è emblematica). A parte le bugie. A parte essersi inimicato in un colpo solo buona parte di quello smisurato bacino elettorale (privilegiandone una parte, quella per lui più redditizia) che solo un anno fa lo ha votato a prescindere. A parte avere clamorosamente sottovalutato la questione socio-economica della comunità guardiese. A parte avere imposto un cospicuo aumento di tasse che dovevano migliorare i servizi e che in realtà servono solo ad ampliare il proprio ego ipertrofico. A parte la difficoltà a svelarci che cosa pensa dell’inchiesta che ha coinvolto il responsabile dell’Utc denominata 10%. A parte essersi ridotto a fare da balia ai nuovi civici anglofoni, altrimenti scappano (e il business ne risente). Floriano for President. A parte non essersi fatto da parte un anno fa. Un uomo coerente. A parte il credersi continuamente dentro lo Studio Ovale, piuttosto che in strada, dove deve fronteggiare accuse e dure reprimende dai suoi concittadini. A parte aver regalato alla comunità una classe dirigente di yesman ridicola e impreparata, che però mastica l’inglese e gli ha creato una realtà (e degli specchi) ad personam. A parte quel suo inglese fluente come il catrame. A parte quel suo sguardo sempre vispo e intelligente. A parte non avere minimamente inciso sulla ripartenza dell’agricoltura guardiese, anzi. A parte quella propensione appena accennata alla deriva dittatoriale. A parte scappare da ogni confronto pubblico e non rispondere alle domande. A parte l’affannosa ricerca di gradimento nonostante una pubblica opinione quasi azzerbinata (c’è un limite a tutto: tranne al senso del ridicolo). A parte l’aver scordato l’insegnamento del confessore: “Floriano, Dio esiste ma non sei tu, rilassati”.

Ecco: a parte tutto questo, e in realtà molto molto molto altro, Floriano come sindaco non è che sia poi così male.

P.s.: Cosa si fa per non dire che la nuova Guardia è una piccola America e Floriano un Obama: “Floriano for President”.

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