Gli appelli, le petizioni sono importanti. Certo, è solo il primo passo. Poi dobbiamo farne altri. Non dobbiamo restare spettatori. Tutti vorremmo una strategia nuova per la politica in questo nostro paese, quella che non ci sta, che non si fa comprare, quella che sta dalla parte della gente. Che ci faccia uscire dal feudalesimo. Che apra i pensieri. È un sogno difficile da realizzare, lo so. Ma io che sono servo sciocco dell’utopia ci provo lo stesso e anzi raddoppio e lancio una petizione, un appello, serio, per raccogliere suggerimenti, firme, adesioni, tweet, post, commenti, video, foto per far sì che succeda quello che sarebbe giusto che accadesse in questa nostra bella comunità. Vorrei qualcosa di più. Intanto, mi piacerebbe che i grandi capi spirituali e politici di questo nostro paese, le grandi teste delle coscienze uniche della politica politicante dei diciamo e dei però la smettessero di occuparsi solo di fumo, di arte (e di vino) e facessero quello che è lecito aspettarsi da loro. Lo dico senza giri di parole: voglio fortissimamente, e per carità senza primarie, un nuovo leader. Pippo Faccio candidato sindaco nel 2020 (o anche prima) a furor di popolo con una meravigliosa lista che potremmo facilmente chiamare “Faccio Guardia”. Lo dico senza ironia e con la massima serietà. Dovrebbe candidarsi alle prossime elezioni. Pippo Faccio sarebbe il candidato ideale per Guardia. Giovane, presentabile, del tutto privo di passato, incensurato, incontaminato, inattaccabile, nuovo davvero. Infatti non lo conosce nessuno. Giovane, che parla bene, con un tono di voce suadente, moderato ma intransigente, laureato alla Bocconi e qualificato nelle più rinomate istituzioni accademiche d’Europa e nei campus universitari negli States. Suona il pianoforte e vari strumenti a corde, fa sport sani, nel tempo libero dipinge, ha una dentatura perfetta. Conosce sei lingue e parla correntemente numerosi idiomi (tra cui la parlata guardiese antica), ha una moglie, un bambino, una bambina e un barboncino che scopre i ladri prima che rubino. Essendo nato a Guardia ha attitudine al comando sin da piccolo, da quando alla scuola primaria fu eletto capoclasse. Ha fatto volontariato, autista di ambulanza, ha raccolto generi alimentari per i profughi, denuncia chi chiede mazzette e i veri corrotti, non va alle feste orgiastiche del culto orfico-dionisiaco, ma solo a messa. È pulito, la sua auto non inquina, è a metano, non sporca. È elegante. Il golfino di cachemire diligentemente poggiato sulle spalle anche in piena estate. Ha le mani pulite, i piedi profumati, il culetto brilla per igiene e lucentezza. Mangia sano, integrale e a chilometro zero, non beve birra, poco sesso, legge molto, la domenica va in bici, passeggia nei boschi (non per raccogliere funghi o asparagi), aiuta gli anziani. A pranzo beve solo vino dop. Si rifiuta di fare le veci del mantello da stendere presso i piedi di Floriano. Non si aggira come uno zombie nei corridoi comunali. Per lui i singoli contano. Uno vale uno. È berlusconiano quanto basta, grillino quanto occorre, è renziano quanto serve. Dosi giuste. È schivo, infatti nessuno lo conosce di persona. Ma non esiste, vi diranno, è solo un’invenzione di un “pazzo” che scrive sempre su internet e qualche volta sui giornali; ma se è per questo pure Floriano è un fenomeno mediatico. Un’icona dei guardiesi, senza aver fatto nulla. Noi, intanto, nel 2020 (o anche prima) votiamo Pippo Faccio, e non ci importa che esista o meno; anzi se non esiste è meglio, non si farà i suoi interessi privati e non soffrirà di personalismi e di egocentrismo.
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