I cittadini guardiesi nel limbo del dubbio e del sospetto

manifestoLe studiano tutte, ma proprio tutte, in questo paese per far passare le loro idee strampalate a costo di essere ridicoli. Cose che voi umani non potete immaginare.

Qualche giorno fa sulle bacheche comunali è apparso uno “stravagante” appello al popolo. Il senso del manifesto “anglo-commerciale” si può così riassumere: il bambino che oggi si iscrive alla scuola primaria di Guardia domani sarà di diritto nel Pantheon dei Migliori. Un manifesto, lo strumento più elevato della propaganda della Giunta targata Panza, in cui i firmatari vengono rappresentati con tanto di foto – in primis il nostro Sindaco (affetto sempre più dalla sindrome di Tafazzi) -, dieci cittadini che, grazie alla scuola di provenienza, ce l’hanno fatta nella vita. E gli esclusi? Come è stata stilata la graduatoria?

Un manifesto, dove si racconta, scopertamente e senza scrupoli, di una presunta supremazia morale: “Oggi sono…”. Una pena infinita! La mia generazione, quella dei guardiesi che non ha avuto la fortuna di frequentare la scuola primaria a Guardia, ringrazia per non essere in quel Pantheon, essendo stata costretta ad emigrare.

Mi ero ingannato ritenendo che a Guardia certe acrobazie avessero fatto il loro tempo. Ovviamente so che sono i primi a non crederci, ma, come è ovvio, non hanno bisogno di essere convincenti né con se stessi né con noi, tanto è stato ridotto l’immaginario dei cittadini guardiesi alle ragioni della convenienza. Tanto è radicata l’accondiscendenza alla rinuncia della critica, della consapevolezza e tanto è forte e legittimato l’istinto alla delega. Per carità! Ogni scuola cerca di attrarre studenti. Non c’è nulla di vietato, specie se (come si mormora) è a rischio l’autonomia scolastica a causa della alta dispersione scolastica. Non solo a Guardia, ma nell’intero Paese l’istruzione di massa è a rischio sopravvivenza.

Tutto ciò però è avvilente! Mentre intorno a noi succedono cose e pratiche ben oltre i confini della liceità, a Guardia, intanto, il vuoto. Soltanto nelle strade, nei luoghi di ritrovo, aleggia uno straparlare cosmico, riguardo agli accadimenti laurentini. E l’amministrazione comunale? Tutti muti. Ma come? Il Responsabile dell’Ufficio Tecnico è stato raggiunto (al netto della presunzione di innocenza) da un provvedimento giudiziario molto grave e il Sindaco tace? Nulla! Nisba! Nemmeno un messaggio subliminale, una riga spacciata per verità per rassicurare la cittadinanza sulla bontà dell’azione amministrativa. Nulla! Nulla sulle perquisizioni negli uffici comunali dei giorni scorsi, così come riportato dalla stampa. Nulla! Nisba! Il Sindaco rimane nella pacifica e tranquilla permanenza nei lidi remoti dell’indifferenza, perché lui è così.

Fino a quando? Fino a quando indurrà i cittadini nel limbo del dubbio e del sospetto?

Compito di una amministrazione efficace legata alla rappresentanza identitaria del popolo e del suo territorio, è dare risposte, cercando all’occorrenza di rispondere al sospetto e alla percezione di sfiducia. Non negando il problema o fingendo che ci vogliamo tutti bene, a prescindere dagli avvenimenti e da chi siamo e come ci comportiamo. Ma rispondendo ad una legittima, naturale domanda di trasparenza nel nome della legge e del rispetto di tutti. Perché, qualora fosse sfuggito al nostro Sindaco, in quest’ibrido di confusione e speranze e in attesa di suonare le campane a raccolta, di suonarle a festa, da queste parti c’è necessità di coraggio e Verità.

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