Qualcuno mi chiede (sic!) perché, anziché criticare il nostro sindaco non proponi delle alternative, delle soluzioni, delle proposte per questa nostra comunità? Me lo chiede, quasi come un gesto liberatorio, in nome della comune guardiesità. Eh no! Concedere anche solo un’ora del mio tempo alla ditta Floriano & C. è come dare le chiavi di casa in mano al ladro, prestare un coltello a un militante dell’Isis e chiedergli di tagliare una fetta di soppressata. Mi guardo attorno disorientato, come un democratico a cui è stato rubato il portafoglio: ma con chi ce l’ha questo qui? Qual è il problema? Dire che il nostro sindaco è un peso sul groppone di questa comunità, è un problema? Dire che Floriano se ne frega di Guardia, è un problema?
Non voglio rompere ulteriormente (i maroni) per non rovinare l’inizio del nuovo anno a nessuno. Ma ora che pure la befana è passata, mi unisco all’appello della chiacchiera e chiedo a mia volta, in nome della comune guardiesità: ma perché in questo sindaco vedi un obiettivo, un’idea di fondo, uno straccio di qualcosa di nuovo, diverso dal farsi i fatti propri e dal prendere in giro il popolo guardiese, a cui impone pallosi drammoni, fanfare e cotillon? Cosa ha fatto per questa comunità? Spiegamelo. Voglio capire. No. Capire è difficile. Floriano parla altri linguaggi, adopera l’astuzia che fu di altri prima di lui, la strafottenza pure, e compone indisturbato la sua commedia – che è una farsa, che non sembra finire mai -, sotto agli occhi dei soliti simpaticoni guardiesi, oltretutto affascinato da un buonismo di fondo che, al di là dei miserabili sfigati come chi scrive, deve comunque regnare in questa comunità.
A Capodanno avrà festeggiato alla grande, Floriano, perché il cittadino guardiese nella vita pratica (purtroppo) se ne strafotte e vive come gli capita e va dove lo porta il cuore: anzi, la panza.