La leggenda racconta di Achille Lauro, armatore, sindaco di Napoli, tanto amato quanto discusso, il quale, prima delle elezioni, regalava una scarpa agli elettori promettendo la seconda a risultato conseguito. Erano i tempi del dopoguerra, del boom economico. Oggi abbiamo un altro comandante, senza imbarcazione, che naviga a vista, ed abbiamo sostituito le scarpe con i famosi 80 euro in busta paga.
Ieri il nostro Matteo da Rignano, ha promesso, replicando, l’ennesima “bustarella” pre-elettorale: “Daremo 80 euro in busta paga a tutte le forze dell’ordine, soprattutto a quelle che operano per strada”. Grandioso. Prima, con la manovra, fai sparire 300 milioni alle forze dell’ordine e poi le prometti 80 euro in busta paga. Fantastico! Come se non bastasse, visto che c’era, ha deciso di elargire un bonus di 500 euro agli studenti diciottenni, perché il terrorismo si batte anche con la cultura. Bene! Anzi, benissimo! Direi che l’idea è giusta se non che i diciottenni potendo votare e facendogli un regalino di 500 euro (per andare al cinema…), probabilmente a giugno si ricorderanno di questo babbo natale toscano.
Vorrei tanto dire che schifo, ma non volendo essere offensivo dico soltanto: vergogna! Assistere a questo mercato, onestamente, è troppo. Perché la politica messa in atto dal nostro caro Matteo è vecchia, è democristiana sino al midollo e sta mostrando tutti i suoi limiti.
Abbiamo capito di che pasta è fatta la sua idea politica, come il pane della sua terra, senza sale e senza sapore. In attesa che crolli il castello di carte delle promesse alla Lauro, incrociamo le dita.