Il sobrio orgoglio di essere contro Floriano

Guardia-Futura listaSono monocorde e noioso e me ne scuso, ma se sono ostinato è perché credo ci sia un motivo. È il motivo è senz’altro quello che sono ostinatamente e orgogliosamente contro Floriano.

Sono contro quel che rappresenta. Sono contro l’assolutista e megalomane, disposto a tutto pur di regnare: circondato da yesman incapaci, che se ne frega tanto della questione morale quanto della comunità. Una comunità, un paese dalla memoria cortissima: dimentichiamo, rimuoviamo, viviamo nel qui e ora. Il paese perfetto per Floriano. Sono contro anche se so bene che sono pochi oggi nella mia comunità a definirsi apertamente contro. Va comunque preso atto che ci sono. E non è detto a priori che questo essere contro Floriano sia un errore, né è scritto sia nel giusto. Sono contro Floriano perché tre cose da noi conducono al disprezzo o alla morte civile: avere opinioni contrarie al politicamente corretto rappresentato da Floriano e magari essere in sintonia con il buon senso comune; avere un giudizio diverso sul modo di gestire la cosa pubblica; preferire il merito al clientelismo e al familismo. Per quel che mi riguarda quest’ultima pesa di più di tutte. Sono contro Floriano perché a Guardia si può quasi tutto ormai. Basta qualche voto in più per essere legittimati a dissipare territorio, beni comuni, risorse. Sono contro Floriano perché quello che dovrebbe essere la normalità è diventato un miracolo a Guardia. Sono contro l’egoismo esteriore e il desiderio di Floriano di lasciare il proprio nome ai posteri per garantirsi l’immortalità. Sono contro Floriano perché rinforza e alimenta il disprezzo, il disprezzo verso chi è più o meno apertamente contro di lui. Il disprezzo che si articola in due modi: è gridato se il personaggio è più esposto in vetrina, è o è stato in posizione di potere o è più popolare; è taciuto, per simulare la sua inesistenza, se il personaggio è meno vistoso, non ha i voti e più sobrio, e magari pure colto. Il primo è fatto manganellare dai suoi yesman ogni qualvolta ce n’è bisogno a mezzo volantino domenicale, sulla stampa, sui social, il secondo è semplicemente cancellato. Con il primo c’è un minimo di colloquio, si può citare. L’altro no, damnatio memoriae anche da vivo: sepoltura in piena attività o vituperio urlato a mezza bocca.

Sono contro Floriano perché chi in questo paese è contro e denuncia il disprezzo viene accusato anche di vittimismo. Prendi le botte e zitto, non far la vittima. Mazziato e cornuto. Disprezzo cagionato anche dalla parte dichiaratamente pro-Floriano, settaria e velenosa, che propaga ribrezzo etnico, antropologico, con l’inevitabile presenza al proprio interno di personaggetti (per dirla con Crozza-De Luca) abbondantemente screditati. E dai complici, conniventi, finti lodatori del cosiddetto dissenziente, oppositori veri e presunti di Floriano, a volte persino “oppositori” vaghi, snob o vigliacchetti. Ed è proprio lì che nasce e si consolida la barriera del disprezzo. I suddetti a volte la usano come alibi per poter poi criticare Floriano, facendosi così una polizza contro rischi. Ma c’è anche il ballerino in punta di piedi che bilancia ogni critica all’uno e all’altro, per mostrare che lui è in perfetto equilibrio, personcina ammodo.

Dei tre portatori di disprezzo, questo è forse il più nocivo.

So bene che a Guardia dire apertamente di essere contro Floriano significa poco e produce troppi malintesi. Ma davanti al disprezzo ideologico, cari oppositori, lasciate che vi esorti alla sobria fierezza di essere e dirsi contro Floriano.

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