“I tg sono a volte drammatici bollettini di navigazione, notiziari pluviali, lo schermo è un acquario. Narrano di alluvioni, esondazioni, bombe d’acqua, economie sommerse e galleggianti, paesi alla deriva. La calamità naturale con relativo crollo fa pendant perfetto con il degrado da incuria e da violenza barbarica. L’Italia come Atlantide, un tesoro sommerso da un cataclisma, un galeone finito sotto le acque dopo l’assalto dei pirati e la fuga dei comandanti. Non c’è bisogno dell’Isis per distruggere il nostro patrimonio d’arte; bastano l’incuria, il vandalismo e la speculazione.
L’Italia è fragile come un uccello dalle piume di cristallo e nessuno risponde della sua salute e integrità. È il canto del cigno di un paese nobile e vulnerabile, dalle piume ormai pesanti d’acqua e fango, incapace di alzarsi in volo, sospinto dalle correnti fuori di casa. Avrà il primato mondiale di bellezze artistiche e paesaggistiche, ma l’Italia è il paese più esposto ai crolli e alle intemperie. E non perché il nostro sia un clima terribile, anzi. Ma siamo un paese fragile, come il nostro carattere.”
Marcello Veneziani – Lettera agli italiani