Meglio vivere un giorno da leone che cento da pecora

pecore_panzianeQualcuno (forse) si meraviglierà del fatto che in questo periodo ferragostano qualcuno in questa comunità tenga ancora acceso il cervello e dia un po’ di ossigeno ai propri neuroni, mentre l’umanità guardiese è ancora in ferie o è già avviata alla prossima vendemmia, almeno con la testa. I motivi? Un po’ di tempo libero, la stesura di un libro, una biografia non autorizzata dedicata a un noto personaggio locale, in cantiere da troppo tempo ormai (che spero di completare nel giro di qualche settimana), e alcune riflessioni sui risultati del 31 maggio rimaste inespresse.

Una premessa! Cruda, dolorosa, ma necessaria! Non mi sogno di fare polemica spicciola con i miei concittadini, né tantomeno offendere, raramente, a dir la verità quasi mai, cito fatti personali, ma sono stanco e poi quando camminando si pesta una qualche deiezione è inutile battibeccare con la sostanza marroncina attaccata alla suola delle scarpe. Non ho più tanta voglia… e passione, per la politica di questa comunità, sapendo che non si combinerà mai niente. Non ho più tempo né voglia di avere a che fare, accettare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute. Avere a che fare con la mediocrità. Avere a che fare con persone gonfie di ego. Che però al primo rimprovero si accucciano subito. Non tollero più i manipolatori e gli opportunisti. Odio gli invidiosi, capaci soltanto di screditare quelli più capaci, per appropriarsi del loro talento. Odio l’assoluta mancanza di coerenza in questa comunità, soprattutto se essa è veramente, come ricordava Prezzolini, “la virtù degli imbecilli” (nel nostro caso, la politica guardiese è popolata – soprattutto guidata – da giganti del pensiero). Non ho più tempo né tantomeno voglia per discutere ancora del futuro di questa comunità. Che vada pure al diavolo! Ma ciò non mi impedisce continuare ad esprimere in libertà (come ho sempre fatto, ieri, oggi e continuerò a fare domani) il mio pensiero, le mie opinioni. Perché la questione in questo paese, per come la vedo io, non è, adesso, ragionare e dividersi sulla politica (ovvero, sulla mancanza di politica) – e tutto quel che ne deriva –, la faccenda è animalesca. Tra il leone e la pecora. Nel senso di “meglio vivere un giorno da leone che cento da pecora”.

Mi spiego meglio! Non critico a priori chi ha sostenuto nell’urna elettorale e nella società guardiese la lista Guardia Futura (almeno non più di tanto), viviamo in un Paese democratico, ognuno è libero di votare e sostenere chi vuole. Ciò non toglie che il 31 di maggio siamo stati totalmente colpiti da una epidemia di idiozia volontaria che secondo me non ha alcuna giustificazione razionale. Che ha tolto la facoltà di decidere a persone non ignoranti perché sono stupide. Ignoranti, perché si rifiutano di scoprire ed interessarsi ai fatti che circondano la loro comunità. Abituati ad essere “educati/ammaestrati”. Persone che, spesso, affermano di “voler solo essere lasciate in pace”, e che “non voglio pensare ai problemi del mio paese”, ma quasi tutte, allo stesso tempo, vogliono il favore, vogliono pensare di aver un qualche effetto sul futuro della comunità. Vogliono i vantaggi di una società guardiese prospera, ma non vogliono mettersi in gioco per rendere tale società una realtà effettiva. Vogliono che “altre persone” facciano funzionare il “sistema”, e queste altre persone non vedono l’ora di sfruttare, a loro vantaggio, l’inerzia di queste persone. Persone non solo ignoranti sulla maggior parte delle questioni che interessano la comunità, ma che vivono e sviluppano un atteggiamento di arroganza e disprezzo per chi la pensa diversamente e pone loro delle domande. La cui intera esistenza è basata sulla fede cieca nel “padre-padrone”. Persone che ignorano ogni ragione e lo difendono selvaggiamente, come se fossero intrappolati in una sorta di setta, perché la loro fragile identità dipende dalla continua prosperità del sistema. Persone, di solito, motivate dalla paura o dal bisogno. Per loro il “padre-padrone” non deve essere disturbato e certamente non vi devono essere opposizioni. Le questioni morali sono irrilevanti. Quando si trovano di fronte a persone che interferiscono con le loro posizioni, rispondono con la repulsione. Non riescono a riconoscere la corruzione, il nepotismo, il familismo di questa comunità perché questo non è utile ai loro interessi. Non attaccano le posizioni differenti, colpiscono soprattutto le persone. Sono marionette e il loro compito è quello di supportare in tutto e per tutto il “padre-padrone ” e soffocare tutte le voci contrarie. Sono generalmente privi di alcun rimorso poiché non hanno mai dovuto affrontare conseguenze tangibili per il loro cieco sostegno del sistema. E perciò cercano di rafforzare le sbarre della Casa comunale perché il mondo esterno dove il pensiero e l’espressione ancora sono libere, le intimidisce e le paralizza.

Quel che appare certo (e in parte mi consola) è che in un ambiente diverso, in una comunità diversa, dove la sopravvivenza dipende dal merito individuale e dai principi, queste persone non verrebbero nemmeno valutate.

Sarebbero inutili.

Già che ci siamo, buon Ferragosto a tutti!

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