È estate: tempo di vacanze e nessuno, tanto meno io, ha voglia di parlare di politica né di politici.
È estate: villeggiassi in località montane, o in stazioni balneari dove almeno ci si può buttare in acqua… Ma a Guardia il mare (malgrado il rammarico di un noto professionista locale) ancora non c’è. A 35 gradi si suda. Già! E anche se sudare è salutare ed erotico, impedisce di scrivere. Sudare è erotico però sfiancante e inibente il pensiero. A 35 gradi si può sgocciolare sognando la Boschi ma proprio non si può scrivere. Allora accendo il condizionatore e rompo il patto con me stesso stretto a ridosso delle ultime amministrative. E scrivo…
È estate: confermo. A 35 gradi si suda. Non ho voglia di parlare di politica né di politici guardiesi. Anzi! Da oggi i nomi dei protagonisti della scena politica guardiese non saranno più presenti nelle mie note. Non parlerò, quindi, di chi soffrendo per la mancanza di visibilità, da qualche giorno scrive baggianate sulla stampa, a lui dico solo: tranquillo, la Nasa ha detto che nello spazio c’è un altro pianeta Terra, perciò apri la porta agli omini verdi in camice bianco venuti a prelevarti, non fare scatti e andrà tutto bene. Non parlerò dello spudorato che da quarant’anni vive di politica, di promesse mai mantenute e che ogni volta che è beccato con le mani nella marmellata tace (è meglio il silenzio), fidando nella memoria corta dei guardiesi, o incolpa gli altri a seconda delle convenienze. Stare dietro alle loro balle vuol dire fare il loro gioco. Vanno entrambi trasformati in uomini invisibili. Nei signor nessuno che sono. Come dice anche un noto comico: gli va applicata la damnatio memoriae degli antichi romani.
È estate: tempo di vacanze e nessuno, tanto meno io, ha voglia di parlare di politica né di politici. Ma vorrei condividere con voi la chiacchierata che ho avuto giorni addietro con un caro amico sulla situazione politica guardiese e specialmente sulla percezione che il guardiese comune ha di questa. A cominciare dalle manifestazioni programmate dall’amministrazione comunale per questa torrida estate. Che il divertimento in questo mortorio di paese sia legittimo e che sia entrato prepotentemente in questa comunità è ormai cosa nota. Già, perché divertimento è – letteralmente – volgere altrove, è allontanamento dall’impegno, è distrazione. E per distrarci l’amministrazione (maestra nella materia) ci propone ogni estate intrattenimento, animazione, balli di gruppo, showcooking, poesia, retrospettive e new age, bordelli, e perfino cultura (!!!). Come sostiene il caro amico, ormai a Guardia in estate (e non solo in estate) girano più soldi per farci divertire che per produrre cose. Miracoli dell’economia dell’esperienza del nostro sindaco. D’altra parte che cosa ci possiamo aspettare da chi in campagna elettorale, ripetendo il mantra citrullo dell’Unesco, del “nostro petrolio” del nostro “giacimento culturale”, pensa di salvare la faccia e l’aristocratica superiorità esibendo i pochi gioielli di famiglia nella “reggia” comunale il poco rimasto nelle chiese, e nel contempo lascia il nostro centro storico in abbandono perseguendo il recondito proposito di alienarlo a basso prezzo, come merce fallata in liquidazione, offrendoli a pochi forestieri, che ne traggono profitto, benefici diretti e indiretti.
È estate: e l’estate non è il periodo migliore per parlare di politica, è il momento però di riflettere su come fare entrare aria pulita in una comunità piena di fumo, che ti intossica.
C’è bisogno d’un atto pubblico di nascita in questo mortorio di paese… Adesso!