Quello che mi accingo a scrivere non è il consueto articolo in senso stretto e neppure largo nei riguardi dell’amministrazione Panza (due): trattasi semplicemente di un pensiero su quanto riportato sul volantino apparso oggi a firma della lista Guardia Futura, dal quale si evince – con rispetto parlando e senza giri di parole – che la loro onestà pesa maggiormente di quella di altri.
In questa campagna elettorale si è dibattuto molto sul tema dell’onestà e di scheletri più o meno riposti negli armadi delle case guardiesi. Abbiamo quindi una politica disonesta? Un ossario in ogni casa? Siamo un popolo disonesto? Certamente non lo siamo, come non lo è la politica, anche se facciamo di tutto per dimostrarlo. Tuttavia, il concetto espresso nel volantino odierno che nella politica strapaesana c’è disonestà non è condivisibile. Anche se è sicuramente disonesto quando (come è successo spesso in questi cinque anni) la politica altera dati o fatti al fine di trarne un utile. Il fatto è che, da noi – non è un mistero – l’intermediazione politica (i noti quattro o cinque gradini) occupa un posto di preminenza rispetto altrove. E dove la politica ha a che fare con i soldi e il potere è pressoché inevitabile che qualcuno ne approfitti e metta all’angolo l’onestà, perché la politica non va tanto per il sottile quando si tratta di conquistare consenso e il consenso è spesso strettamente associato ai quattrini. La regola politica è questa. Più quattrini hai da spendere o più possibilità di elargire favori, maggiore è il consenso che puoi ottenere (cosa peraltro ampiamente dimostrata). Se, poi, i quattrini non sono neppure i tuoi, allora, l’equazione “politica, quattrini e favore uguale consenso” funzionerà alla perfezione.
Allora mi chiedo, ma non sarebbe bello che almeno l’onestà a Guardia fosse rispettata da tutti e non solo da una parte? Che si possa essere onesti per abitudine mentale, condizionamento caratteriale, tic nervoso? E non fare la morale agli altri, indignarsi, predicare la virtù: cose che trovano troppo facilmente l’approvazione di tutti, in buona o in malafede?
Cari “eletti” della lista Guardia Futura, in questa comunità chi non la pensa come voi, chi critica, chi (giustamente) accusa, chi rivendica le proprie virtù, chi non è malandrino, non è corrotto, non è un ladruncolo, deve rassegnarsi all’estinzione? No, la mia consolazione è pensare che la società degli onesti che pure esiste nel tempo riuscirà a vincere e a persistere, senza altra pretesa che di vivere la propria diversità, di sentirsi dissimile da quanto oggi rappresentato in questa comunità; e perché no, per essere immagine di qualcosa che in questa comunità venga rispettata da tutti: l’onestà, appunto.
Concluderò (anch’io) con una definizione sull’onestà tratta da Wikipedia: “L’onestà indica la qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera, leale e trasparente, in base a principi morali ritenuti universalmente validi. Questo comporta l’astenersi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo, sia in modo assoluto, sia in rapporto alla propria condizione, alla professione che si esercita ed all’ambiente in cui si vive”.