Quello presentato ieri sera sul castello dalla lista “Tutti per Guardia” è un video straziante e sconvolgente che dà i brividi, perché si sentono le urla e l’angoscia di una comunità seviziata, offesa. E tutti sanno quanto uno sguardo sereno possa far bene, come la bellezza di un ambiente curato possa corroborare l’anima, generare pienezza interiore, restituire profondamente il senso di un’appartenenza. Visionando il video ci si accorge come questa antica comunità, un paese di poco più di cinquemila anime che ha addirittura un nome e un cognome, Guardia Sanframondi, ha mali atavici, proverbiali fino al luogo comune. Ma qualcosa di nuovo e di letale rispetto al passato traspare da quelle immagini: Guardia si sta svuotando. Si sta svuotando di intelletto. Si svuota d’identità; si svuota di contenuti, cioè di vita civica e convissuta, si svuota di abitanti, perché oltre gli emigrati intellettuali ci sono i bambini mai nati. La denatalità non ha precedenti. Il sigillo di ogni paese del Mezzogiorno d’Italia. Chi resta è vecchio, invalido, ottuso o eroico, abbarbicato alle sue abitudini o fedele a oltranza. Il corollario di una comunità svuotata è l’inaridimento. L’aridità – corresponsabile una classe dirigente di quart’ordine, medievale, inadeguata, che merita tale definizione – corrode questo antico borgo di contadini, lo sta spegnendo. Gli ideali, le virtù di cui perlomeno si intravedeva un barlume nella classe dirigente di qualche anno fa, si sono spenti proprio grazie all’inadeguatezza dell’amministrazione Panza. Predominano altre caratteristiche: l’astuzia, la furberia, il familismo amorale. Guardia grazie a noi è cambiata, dicono nei comizi e nei comunicati stampa i candidati della lista capeggiata da Floriano Panza. È vero! Sì, Guardia è cambiata e cablata, si è “americanizzata”, fa addirittura meno figli, naviga su internet e si collega a Sky, dalle sue viti spuntano cellulari più che grappoli d’uva. Ma al di là delle dichiarazioni, dei memorandum sul da farsi, della retorica di facciata, propria del sindaco uscente, basta scorrere le immagini del video di cui sopra per accorgersi dell’impostura di tale affermazione. Guardia in questi cinque anni ha perso visibilità. Vittima innocente di un lungo sonno che ha fatto perdere alla comunità il ruolo di traino, di guida illuminata dell’intera Valle Telesina. Occorre al più presto dar luogo a investimenti creativi e insediamenti attrattivi, migliorando le condizioni strutturali e infrastrutturali, tutelando e valorizzando il paesaggio, i prodotti locali, tesaurizzando il clima e l’habitat, in modo da rendere produttivo anche il panorama. Qui s’innesta il legame col territorio, dal turismo all’artigianato, dall’agricoltura ai beni culturali, al vivere comunitario. Con la prospettiva aggiuntiva che una terra gradevole diventa attrattiva.