“Paura a Guardia, crollo in pieno centro storico”: recitava oggi un articolo sulla stampa. È accaduto ieri. Sono crollati i solai di una antica abitazione di via Pietralata (da diverso tempo disabitata). Che aggiungere! Se non che, potrebbe accadere di nuovo domani. Se non che, il centro storico di Guardia, uno fra i più caratteristici borghi del comprensorio, perennemente in bilico fra annunci e degrado, fra la velleità dei grandi progetti hollywoodiani e la dura realtà degli impegni non mantenuti, è l’incompiuta delle incompiute, il simbolo della memoria, l’esempio paradigmatico della comunità che non riesce a riscattarsi.
Mentre l’amministrazione procede al sistematico smantellamento del tessuto sociale di questa millenaria comunità per coltivare l’ignoranza (in favore di pochi “eletti”), affinché il cittadino diventi facile preda del clientelismo, della raccomandazione politica, del ricatto occupazionale. Mentre in questa comunità si continua a parlare soltanto del “nulla”; mentre si costruiscono castelli di carte con le parole, adoperando tutti gli strumenti della manipolazione per nascondere il corpo del reato; mentre si mina la costruzione di un pensiero critico e consapevole, tanto indispensabile a questa comunità; mentre nelle strade e nei bar si continua a discutere del sesso degli angeli, il centro storico cade letteralmente a pezzi… e si sbriciola.
Nulla stupisce in una comunità in svendita.