Auguri! Buon 2013! A una comunità immaginaria, astratta

buon annoCome sapete, il Maya non ha azzeccato la previsione, l’umanità ha tranquillamente mangiato il panettone e continueremo a morire con sistema rateale, a uno a uno. La fine del mondo come l’aveva prevista il Maya non c’è stata, e questa è una bella notizia. Comunque, è bello sapere che se il Maya ci prendeva si andava via tutti insieme, non si lasciavano rimpianti, orfani, eredità. Invece, il bello (o il brutto, a seconda i punti di vista) di oggi è che ci sarà domani. E Maya o non Maya siamo giunti alla vigilia di Capodanno. Mancano poche ore alla fatidica mezzanotte di San Silvestro ed è il momento di fare gli auguri di Buon Anno ad amici, parenti, conoscenti e… tutte le persone che mi gravitano attorno solo per prendere e mai per dare, persone negative, persone che non ho tagliato tempo fa e che ormai non fanno più parte della mia vita…

È il momento di fare gli auguri di Buon Anno anche a una comunità immaginaria, astratta. Una comunità arcaica, del Mezzogiorno d’Italia, di cinquemila e passa anime. Una comunità con un cartello posto all’ingresso del proprio Municipio che recita: “Benvenuti nella casa dei narcisi”…

Auguri! Buon 2013! Ai cinquemila e passa cittadini di questa comunità “sudista”…

Auguri! Buon 2013! A questa comunità immaginaria, dimenticata, ricca di storia, vilipesa, offesa. Una comunità dove la polvere sotto il tappeto è l’ultima strategia rimasta alla sua classe dirigente per sopravvivere. Un tappeto rigonfio di problemi irrisolti…(Grillo, docet). Una comunità dove non conta fare squadra (checché ne dica il suo massimo rappresentante), non conta la meritocrazia, non conta cambiare le cose, conta l’interesse personale…

Auguri! Buon 2013! Innanzitutto agli occupanti la “casa dei narcisi” di questa comunità immaginaria, astratta. Alla loro vistosa ipertrofia dell’ego, che lascia sgomenti. Ancora oggi non si comprende cosa sono, a che servono, che ci stanno a fare in quella “casa”. Non lasciano tracce, non sporcano e nemmeno puliscono, scivolano via come acqua tiepida, incolore, inodore, insapore. E non ho questo giudizio solo perché adorano il loro “Capo” (a proposito: c’è ancora da fidarsi di chi non onora i patti stipulati con altri uomini? Io direi di no).

Auguri! Buon 2013! A questa comunità immaginaria, astratta, dove purtroppo la democrazia è ancora intesa come sistema per la prevenzione dell’accesso degli intelligenti alle postazioni di potere. Dove la democrazia serve i cretini di tutti i livelli. Cretini che si coalizzano per non far entrare gli intelligenti. E usano la democrazia per eliminare gli intelligenti che provano a emergere. Che per questo emigrano. E i cretini rimasti a casa si mettono in testa ogni fine anno di riportarli a casa e dargli pure un premio…

Auguri! Buon 2013! Ai delusi, agli indignati, agli esasperati, agli arrabbiati di questa comunità immaginaria, astratta. Certo, a volte, l’ira fa perdere il bene più prezioso: il lume della ragione e la capacità di autocontrollo. Ma l’ira nasce il più delle volte da un’offesa che si riceve magari immeritatamente, bruciante come una ferita. Da un’ingiustizia cruda e spietata, che ci convince di essere stati traditi, insultati, offesi. Che induce in noi quella collera sdegnata contro chi ha spento tante luci e speranze e deluso tante promesse…

Auguri! Buon 2013! A chi ancora spera in un cambiamento possibile. E non comprende che questa comunità immaginaria, astratta, in effetti, cambia: è già cambiata. Anche se a cambiarla sono raramente i politici che costruiscono, mentre ci riescono i politici che distruggono.

Auguri! Buon 2013! A chi in questa comunità immaginaria, astratta, ha ancora la temerarietà di avvalersi della propria funzione istituzionale al fine di ottenere vantaggi economici di dubbia legittimità. Probabilmente niente di anomalo. Nulla di illegale. Nulla di contrario alle norme vigenti. Ma una delle tante vicende di questa comunità immaginaria, astratta, che se non altro danno da pensare. (Ne parleremo diffusamente,  e stavolta sulla stampa e sui media, nel 2013).

Auguri! Buon 2013! Perché preferisco alzarmi: non ho più niente da dire sul tema e non voglio continuare a parlare del vuoto. Quello che spero dal nuovo anno che verrà, da domani e per gli anni a venire, è che in questa comunità immaginaria, astratta, si possa riscrivere le regole di un gioco che ha dimostrato di non essere più divertente. Che si riesca a trasformare questa comunità immaginaria, astratta, in qualcosa di più accogliente. Una comunità diversa, ma non per questo desolata. Anzi, magari più vera, sicuramente più ricca di umanità. Auguri! Buon 2013! A tutti…

(to be continued)

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