L’egocentrismo in questa comunità ha superato ogni limite. Basta aprire un qualsiasi quotidiano alla pagina locale e leggere i pezzi che parlano di Guardia Sanframondi, per rendersene conto. Droga mediatica somministrata a nove colonne. Propaganda da “Istituto Luce” il cui livello intellettuale è regolato sull’intelligenza più limitata tra coloro verso cui è diretta. La stessa propaganda utilizzata da Napoleone (l’imperatore teneva in grande considerazione l’opinione pubblica, e per questo forniva ai suoi “addetti stampa” dati falsi sulla consistenza numerica delle sue truppe in modo da impressionare le nazioni nemiche). Paginate intere a caratteri cubitali su argomentazioni impalpabili date in pasto all’opinione pubblica. Parlare d’altro per non parlar di niente. Questa è la regola. Voli pindarici. “La città, situata in mezzo ad uno straordinario ambiente bellissimo, è semplicemente mozzafiato…”: tutta roba falsa e letale come un cheeseburger di una grande catena americana di Fast Food da gustare nei numerosi Bed & Breakfast che, da qui a qualche mese (grazie al Piano Nazionale delle Città) sorgeranno come funghi all’interno del nuovo “Quartiere degli artisti”. Favole (a cui non credono più neanche i bambini), racconti fantastici propinati al solo scopo di consolidare la classe dei privilegiati attraverso la trasformazione di questa comunità in un gigantesco “Truman Show” in cui la verità diventa Menzogna e la Menzogna diventa verità e passa alla Storia (da “1984″ di George Orwell). Privilegiati, appunto! E infatti Guardia è sempre di più divisa in due: chi è privilegiato (per conoscenze, appartenenza, relazioni familiari, ecc…) e passa il tempo a discutere del sesso degli angeli e pensa a preservare il sedere e dove esso si posa e chi invece è abbandonato a se stesso. Quasi fosse un retaggio di antiche, seppur mai veramente superate, lotte di classe, i privilegi, infatti, sono concepiti come un’abitudine, un costume, a cui nessuno è in grado di rinunciare. Sono lo strumento che consente di avere uno status.
Ma, anche se molti sembrano non accorgersene, non tutti in questo paese sono pronti a vendersi a chi promette maggiori privilegi. C’è una “maggioranza silenziosa” che si alza tranquillamente o meno la mattina e si reca al lavoro senza rimuginare sugli almanaccamenti quasi quotidiani, sui campanellini di Fini o le cazzabubbole tipo il protocollo d’intesa stipulato con l’ordine degli psicologi, sui pranzi sociali, sui premi “Nobel” assegnati ad artisti stranieri, gli americanismi (e poi dice che uno si butta su Grillo) e sui cosiddetti “neo-cittadini” che a breve acquisteranno in massa le case dei nostri nonni… Una comunità reale che va a pagare le bollette alla Posta, oppure va dal medico a farsi prescrivere le ricette, accompagna i bambini a scuola senza indugiare mentalmente sul significato di Pos, Pon, Misure, Incubatori, ecc., termini che servono per rincoglionire la gente, la signora anziana, i bambini, ecc… Una comunità reale che non crede più a una classe politica che fa ridere, che progredisce e trae vantaggio proprio dal fatto che nessuna voce si leva per distinguersi dall’acquitrino melmoso in cui ormai si sta dissolvendo questo paese. Una comunità incapace di offrire alla galassia giovanile dispersa, al di là della pomposità degli annunci della classe dirigente, un progetto sostenibile per il futuro. Giovani lasciati allo sbando (specie se non laureati), abbandonati a se stessi (meglio coccolarsi gli anziani, i beneficiati sono legione e votano). E in un paese come il nostro preda della gerontocrazia ogni giovane di buon senso sa benissimo che Guardia non è terra per giovani (soprattutto se non si possiede la chiave fondamentale per accedere al mondo del lavoro: la raccomandazione).
In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Non disperiamo!