Nessuno può negarlo: da tempo Guardia trasmette una certa tristezza, fa quasi piangere per le sue mancanze (fra “archi di trionfi”, case “scarrupate” e il vuoto e il deserto che soffoca questa comunità). È diventato un paese rurale come tanti, nell’entroterra sannita. Che non riesce più a sorprendere. Ricorderemo a lungo chi oggi occupa gli scranni comunali e gestisce questo paese. I più ferventi sostenitori che guardavano al cambiamento come orizzonte di progresso per Guardia, illuministicamente portatore di buone cose, dovranno ricredersi, riavvolgere il filo e ammettere che siamo improvvisamente ripiombati dentro un nuovo Medioevo. Quello che sta succedendo, e nell’indifferenza di tutti, è come un macigno che opprimerà definitivamente il futuro di questo paese. Lo ucciderà, lo farà prima del tempo se non si riuscirà a focalizzare l’attenzione, a stabilire un ordine di importanza, sulle cose da fare. E chi in questi decenni avrebbe dovuto occuparsene si occupa felicemente d’altro. Finge di attaccarsi sui social. Scrive volantini. “È una vergogna, nessun’altra parola da utilizzare se non vergognaSiamo ancora una volta di fronte a un ennesimo atto fallimentare di questa amministrazione comunale indefinibile e ingiustificabile. Non ci sono altre parole se non vergogna!”: si legge nell’ultimo ciclostilato apparso sui banconi dei bar. Vergognatevi voi. Per come avete ridotto questo paese. Vergognatevi voi. Voi e il solito e ben collaudato club di amici, per intenderci, che occupano la Casa comunale, stavolta l’opinione pubblica guardiese che tentate di trascinare in guerra con la vostra propaganda da quattro soldi non vi segue. È molto più lucida. È questo che vi spaventa: più fabbricate balle a colpi di finanziamenti ricevuti o non richiesti, opere solo sulla carta, liste di buoni propositi, più aumentano i cittadini guardiesi che vi sbugiardano e vi abbandonano. E stavolta non sono minoranza, ma maggioranza. Quindi continuate pure il vostro sporco gioco a effetto boomerang: più lavorate in questo senso, più sviluppate senza volerlo anche in questo paese il pensiero critico. Continuate pure a fare il vostro sporco lavoro, a rivendicare successi effimeri, a spacciare numeri: “Neanche un euro è stato intercettato dall’ennesima gara di fondi PNRR”. Ditelo pure chiaramente ai cittadini. Guardia vi ha bocciato e voi vi siete portati via il pallone. Siete voi quindi che vi dovete giustificare e vergognare. Non noi. Siete voi che avete trasformato Guardia in un dormitorio. Voi, che avete passato gli ultimi trent’anni a magnificare il “capo” in cambio di lauti stipendi, comprensivi di risarcimento per le facce e le dignità perdute. Non noi. Quindi, cari compagni di opposizione e di maggioranza, siete voi che fra qualche mese dovete giustificarvi agli occhi dei guardiesi. Non noi. Fatevene una ragione e provate a spiegare – dal vivo – che cosa vi è successo, se ci riuscite. Noi non dimenticheremo e ci saremo, perché una delle sensazioni più belle al mondo è quella di essere corteggiati. Non vediamo l’ora di ritrovarvi tutti lì ai piedi della scalinata, a stringere mani e concedere selfie con i vostri sorrisi perfetti, a parlare di futuro radioso insieme, di progetti e sogni da realizzare…