La trappola che Guardia sei tu ha teso a Di Lonardo con il volantino di questa mattina è stata notevolissima e di grande efficacia. Preparare l’attacco col favore delle tenebre e poi portarlo al sindaco dicendo di aver peggiorato le cose e ricordando al medesimo che quando c’era LUI i progetti c’erano e i soldi anche (bastava recarsi prima a Napoli poi a Roma con un furgone blindato e quattro cinque guardie giurate, per portarseli a casa) e infine chiedere le sue dimissioni ricordando che in passato si è già dimesso da assessore provinciale, assessore comunale, vice sindaco, ecc…, ha prodotto una stoccata di fattura pregevolissima. Camaleonti! Se fosse stato un incontro di pugilato sarebbe stato un ko senza nemmeno conteggio. Al di là delle motivazioni politiche, e visti i trascorsi amichevoli, l’astio contro ‘Papilone’ pare comunque innaturale, immotivato e del tutto incomprensibile. E oggi anche i più ottusi dovrebbero aver capito quanto siano falsi e strumentali questi attacchi “feroci”, visto che Guardia stava peggio anche prima – da almeno un ventennio -, ma su di LUI nemmeno un alito di critica, come per quella vecchia pubblicità dei pelati De Rica… su di LUI non si può. Di sicuro, quando hanno distribuito l’onestà intellettuale, quelli di Guardia sei tu erano già al buffet a strafogarsi di bigné e tramezzini. È evidente che tutto ciò è soltanto un paradosso, una battuta per fare un po’ di teatrino esibizionista, ma la situazione sociale e politica a Guardia è proprio quella descritta nel volantino: Di Lonardo ha peggiorato le cose in questo paese. Esiste, dorme e non vuole essere svegliato. Ha fallito su tutto anche perché è circondato da creature della fantasia, o per tutte queste cose insieme.

È il bello della pseudo-politica di questo paese, che – nella bambagia dorata di spartizioni, privilegi e quant’altro – per mesi si disinteressa dei problemi della comunità poi all’improvviso parla di anni fa, di milioni di euro mai arrivati e di vette mai più raggiunte, di sindaci, assessori e vice sindaci. E se ne parlerà per giorni, nelle campagne, nei bar e sui social. Di Floriano Panza e dell’attacco a Di Lonardo, e delle immancabili “reazioni” su Facebook di Carlo Falato. Mondi paralleli, lontani anni luce dalla realtà guardiese. Tuttavia, per Guardia sei tu, missione compiuta: le vergogne della casa possono continuare lontano da occhi indiscreti. E senza il terrore che le cose possano cambiare, che certi privilegi si dissolvano, che il caos esistente, dove a tutti è permesso di beccare mangime qua e là, si trasformi d’un tratto, come per un incantesimo, in una comunità più giusta, di onestà e merito, dove le regole si rispettano ancora prima e più della legge stessa.

Ecco, la strada da qui alla scadenza naturale del mandato (o quella più probabile dei prossimi Riti Settennali) è questa: lasciare che l’attuale amministrazione si scavi la fossa politica con le sue stesse mani e intanto preparare – sempre col favore delle tenebre – un’alternativa improbabile senza rimirarsi troppo l’ombelico e senza cercare candidature improponibili che ci hanno triturato i coglioni abbastanza e anche di più. Con la speranza che chi a Guardia ha ancora dei dubbi su eventuali discese in campo, o sul chi, li risolva in fretta, perché LUI non ha molto tempo.