
Osservo Guardia ogni giorno e la ritrovo sempre uguale, immutata e immutabile, in questo franare verso un buco nero che qualche scienziato prima o poi sarà in grado di spiegare. Mentre Giorgia Meloni si scaglia contro “l’amichettismo” italico, quello nostrano – dei “compari&comparielli”, per dirla alla paesana – ha raggiunto a Guardia negli ultimi decenni forse la sua massima sublimazione. Ecco cos’è Guardia. Occupazione, riequilibrio, appartenenza, ovvero un posto come premio fedeltà. Un metodo per “bande armate” dove gli individui competenti e non schierati resteranno sempre esclusi dalla vita socio-economica: poi non ci si lamenti se i giovani vanno via da Guardia, non ci si lamenti se i ragazzi non studiano (perché dovrebbero se nella vita bisogna essere amici, amanti o servili?). Un fenomeno (non solo guardiese) che racconta un insieme chiuso di relazioni. E dallo scoramento, da una visione ineluttabile della stagnazione di Guardia Sanframondi, prevarrà sempre tra i cittadini la quota rilevante degli immorali/ignoranti, e aggiungo stupidi, che continueranno a votare quello che li rappresenta meglio. Guardia si conferma la mangiatoia di sempre, ricca sistemazione per “compari&comparelli” o in attesa di collocazione, dove si ci si candida solo per raccattare voti prendendo i guardiesi bellamente per il culo. Tanto siamo tutti idioti. Sull’altro fronte, quello dell’amministrazione e della sua banda di incapaci, ho finito da parecchio le parole potabili, e con quelle che ho mi è difficile esprimere sobriamente il mio disgusto. Perché fare il politico oggi è un “mestiere” come un altro. Al Comune di Guardia poi sono sempre le stesse menti sopraffine, che fa sempre tanto business (per loro); una scelta imbarazzante anche se si trattasse di nominare solo un organizzatore di tombole paesane, peccato però che qui si tratti di uomini (e donne) che in teoria dovrebbe guidare una comunità. Scelta che però dimostra anche che in quest’arrendersi incondizionato all’idiozia più devastante noi guardiesi non siamo secondi a nessuno. Forse. Sulla scuola ad esempio – prossima al ridimensionamento – continuano a parlare di opportunità per i nostri ragazzi in tutti i luoghi e in tutti i laghi, per dirla col poeta (e in tutti i profili Facebook, aggiungo io), negando di fatto che questa non sia già, da anni, una guerra inutile. Non si capisce infatti chi dovrebbe essere il risolutore, dopo che a Guardia si nega anche il diritto all’istruzione nell’indifferenza generale, se non quella che porterebbe finalmente all’estinzione totale del guardiese, di certo auspicabile, visto che senza un reset totale e un nuovo big bang le cose non potranno mai cambiare. Come un computer quando si impalla, non c’è altro modo che staccare di brutto la spina dalla presa di corrente, contare fino a dieci e riattaccare. Dispiace per i ragazzi che non hanno colpe. Il rilancio di Guardia non lo vuole nessuno, non rende. Molto meglio cazzeggiare sui social, dissuadere, rincoglionire: rende molto di più, tanto a stare male sono sempre gli altri, mica le facce di c… che gestiscono questo paese. E poi ci sarà sempre la scusa del consenso, dei voti, della democrazia per giustificare qualsiasi porcheria commessa. Visto che da tanto tempo che il degrado morale e culturale della società guardiese è perfettamente riprodotto in primis nell’istituzione comunale. E anche il fattore “intelligenza” (che è un potenziale dell’individuo ma che va sviluppato e a Guardia si tende invece ad annichilirlo) fa la differenza, confermando che si tende a giudizi e considerazioni “stupidi/e” quando si sceglie da chi farsi rappresentare. In tutto questo l’amministrazione continua a produrre più fumo di una ciminiera in pressione, e con le sue supercazzole declinate in preziosissimi successi (vedi la villetta comunale) avrebbe un po’ rotto le palle. Ci dica chiaramente che intenzioni ha per questo paese senza limitarsi a speculare sui meriti e sulle colpe di quelli che c’erano prima (che poi sono sempre loro). Quelle le conosciamo bene, è la visione di comunità che facciamo fatica a mettere a fuoco. Sulla “strettoia” della Portella, per esempio, e sul degrado in genere, cosa intende fare? I suoi equilibrismi fra competenze, compromessi, opportunismi, convenienze, su chi dovrebbe fare hanno francamente stancato. Quello detto per l’amministrazione vale chiaramente anche per l’opposizione e l’opinione pubblica guardiese. Qualche critica su Fb – dove continuano a proliferare cani e porci, in un caos che non si vuole nemmeno provare ad evitare, visto che basterebbe rendere obbligatorio l’accesso a Facebook con lo Spid. Facile e indolore. Pensate a quanti leoni da tastiera, sarebbero costretti a macerarsi nelle loro miserie invece di rompere i coglioni al prossimo. Un mondo perfetto -, due o tre petardi ma la protesta resta impalpabile, nelle intenzioni e nel coraggio. E non ditemi che sono ingiusto e che non apprezzo abbastanza i guardiesi. Quindi, per chiudere, o impariamo a pretendere da questa gente molto più di questo o tanto vale lasciar perdere tutto, lasciare morire questa comunità e tirare a sopravvivere, scaricando la rabbia nei soliti vaffanculo.
Visto che, in definitiva siamo nel dominio dei compari&comparielli”.
Tutto come sempre, insomma.