Sono passati all’incirca 1.200 giorni dalle elezioni, e senza voler fare polemiche strumentali, colpiscono l’inconsistenza dell’amministrazione Di Lonardo e la sua inadeguatezza ad affrontare i compiti assegnati dal voto. Se già è significativo che a Guardia non si governi nemmeno l’ordinaria amministrazione, è ancora più preoccupante che a tutt’oggi non si sappia nemmeno individuare le sue priorità. Insomma, dopo tre anni vorremmo finalmente capire chi siano realmente questi signori. Che idee abbiano, se ne hanno, e cosa pensano di fare. Ad oggi di loro sappiamo che dovevano far ripartire Guardia, ma vanno talmente “a un’altra velocità”, che per ora sono solo riusciti a fermare il traffico nella “strettoia della Portella”. Sappiamo però che vogliono i presepi, babbo natale, gospel, fare viaggetti a Vancouver (Washington, USA), conferire premi e cittadinanze onorarie in straordinaria quantità, concorsi e cotillons, incentivare il volontariato, servizio civile e plastic-free, aprire nuovi musei e biblioteche, ecc…: insomma, soltanto l’ennesima forma di marketing politico. E dietro – come al solito – il nulla assoluto. Vero marchio di fabbrica di questa amministrazione. Altro non sappiamo e non è dato sapersi, perché dopo 1.200 giorni non c’è letteralmente traccia di niente.

Non entriamo neppure nel merito dei pochi atti prodotti da questa amministrazione, comunque insufficienti; basta osservare il degrado in cui versa la comunità e come in questo periodo non sia emerso un solo aspetto su cui Giunta e maggioranza abbiano mostrato di avere idee chiare o visione. Un comportamento contrassegnato sempre più da decisioni mai condivise con i cittadini, da provvedimenti superficiali e, spesso, contrari al ragionevole utilizzo delle scarse finanze pubbliche. Dopo tre anni è di tutta evidenza l’assenza di una capacità programmatica di lungo respiro, per generare sviluppo non solo dal punto di vista economico ma anche sotto il profilo della cultura e della socialità giovanile. Insomma, un lungo elenco di inefficienze, di provvedimenti, metodi ed atteggiamenti rispetto ai quali si registra un crescente e comprensibile malessere dei concittadini, a fronte della loro mediocrità cui tutti i guardiesi, oggi, sono costretti ad assistere. A partire dalle crisi del settore agricolo, su cui questa maggioranza ha abbondantemente speculato in campagna elettorale, con superficiale, consumato cinismo. Ci saremmo aspettati soluzioni inedite, qualche coniglio che saltasse fuori dal cilindro della propaganda. Invece la strategia dell’amministrazione resta affidata ai post, ai tweet, ai comunicati stampa con cui esprimere solidarietà agli agricoltori guardiesi, indignarsi, ad esempio, per il prezzo delle uve, con la “legge del mercato” e “chiedere tavoli” provinciali e regionali. Intendiamoci, sono tutte cose giuste in sé, ma in sé ovviamente non sufficienti. Certo, magari qualcuno di loro ancora pensa che amministrare sia limitarsi ad “ascoltare”, interpretando gli umori e le rabbie di chi parla e offrendo loro una eco sterile prima che strumentale, non una soluzione. E poi, al di là delle parole, che certamente non mancano mai, che fine hanno fatto i fondi europei del Pnrr e – soprattutto – che fine hanno fatto i progetti e i finanziamenti ereditati grazie al lavoro dalle amministrazioni precedenti, visto che, probabilmente, non hanno ricevuto la benché minima attenzione e nessun atto amministrativo o politico consequenziale? (A proposito, qualcuno ha memoria dei progetti e dei milioni di euro in finanziamenti che (settimanalmente) piovevano su Guardia fino a qualche anno fa? Siamo curiosi).

Se è perpetuando sine die la retorica elettorale che il sindaco e la sua giunta credono di ridare lustro a una comunità affaticata è facile prefigurare un esito – ahinoi – tutt’altro che positivo per Guardia per i guardiesi. Ciò detto, la nostra non vuol essere solo una descrizione dell’immobilismo dell’amministrazione Di Lonardo ma – visto l’approssimarsi dei Riti – uno stimolo per ripartire: subito! Poi, ognuno per la sua strada!