
Ma perché ce l’hai così tanto con l’amministrazione Di Lonardo, dopotutto i suoi componenti hanno garbo, un po’ di studi, alcuni sono persino giovani, piacciono alla gente che piace, sono chic (ma non radical), e poi sono guardiesi come lei, mi scrive in privato su Facebook una “amica”.
Gentile Signora, non ho nulla di personale contro di loro, non ho rancori di alcun tipo, rivalse di campanile o tifoserie di contrada politica. Punto. Non rientrano fra le mie frequentazioni, le rare volte che li ho incontrati, che ci ho avuto a che fare, mi sono sembrati garbati e garbatamente inconcludenti. Nulla di più. Nulla di personale; del resto sono il Nulla fatto persona. L’unico argomento che suscita la mia profonda avversità nei loro confronti è averli visti all’opera, aver visto come amministrano la mia comunità: se Guardia (e i guardiesi) non ha trovato di meglio in due decenni che ripiegare su queste persone e tenerseli al comune, seppure in fasi opposte, se a guidare le danze a Guardia sono sempre i stessi personaggi, se le alternative che si profilano sono scadenti e poco affidabili; e se tutti hanno paura di rischiare, poi non lamentatevi se stanno lì. E davanti a un’opposizione scarsa, parolaia e biforcuta.
Di Lonardo & C. segnano la fine di ogni politica a Guardia, sia la versione parodistica del potere democristiano e sia il trionfo del peggior trasformismo nel momento peggiore della nostra storia, e ciò mi porta a dire, cara Signora, che cacciare Di Lonardo e affini per ridare un futuro, un po’ di dignità alla politica, alle istituzioni e concretezza di opere a Guardia è una priorità inderogabile, qualunque cosa si abbia in mente di fare dopo. Basterebbe questo quadro di partenza per chiudere il discorso e occuparsi d’altro: di vacanze, delle feste appena trascorse o metafisica. Ma uno sforzo ulteriore va fatto per spiegare il nostro sconforto. Siamo alle porte di un anno, quello dei Riti, che già si annuncia come un disastro: sul piano economico da una parte e sul piano infrastrutturale dall’altra. E ci stiamo arrivando con il solito refrain delle scorse edizioni, con una amministrazione di trasformisti vanesi pronto a tutto, pure a vendersi Guardia pur di restare al loro posto. Sappiamo che roba è il coacervo di trasformismo che regge l’amministrazione Di Lonardo: la squadra più scadente, più inadeguata della storia politica guardiese, col tasso più elevato di incapaci, privi di bussola e di un’idea guida, che però il popolo guardiese in gita fuori porta ha votato.
Cara Signora, le dico in un’ultima spietata sintesi la convinzione che mi sono fatto incrociando dati, fatti e dichiarazioni, storie e interessi: nutro nei loro confronti la massima sfiducia. Non mi fido di loro, non ho fiducia in nessuno di loro e reputo l’intero gruppo (che, purtroppo, ho votato) che tre anni fa si è presentato alle urne assolutamente non in grado di amministrare Guardia.
L’ho buttata giù dura, per capirci subito.