Ancora qualche commento, giusto per tenere aperto il blog, ma da qualche tempo faccio davvero fatica a scrivere. Un po’ perché faccio fatica di mio e un po’ perché le cose che vorrei dire non tutte le posso dire. Io ce l’ho qualche anno sul groppone, e li sento tutti, ma lo squallore e il vuoto che vedo da qualche anno a Guardia non li avevo mai visti, a certi sprofondi etici e morali (e materiali) non c’eravamo mai arrivati. Se questo è il “cambiamento”, forse era meglio la “mazza”. E se questo è il futuro che ci aspetta, parliamone.

Vi svelo un segreto, nel caso qualcuno avesse ancora dei dubbi: l’attuale amministrazione è un ammasso di incapaci, con dentro gente che ha già ampiamente dimostrato la propria inettitudine. Uno peggiore, uno ancora peggiore e gli altri del tutto insignificanti, perché per me i loro livelli umani e politici sono questi. Che volete che vi dica, io sono un tipo all’antica e anche quando li sento parlare mi viene un irrefrenabile prurito alle gonadi. Qualcuno ancora dice: “Non essere prevenuto… vediamo cosa faranno…”. Certo, vediamo cosa faranno. Per il resto vedremo. Io però la penso in un altro modo. Nell’attesa però, non vi parlerò di loro, non serve. Sappiamo bene chi sono, ce li gustiamo da decenni come una condanna da espiare.

Ma che cosa vi aspettavate? Se il dna di questo paese si è via via formato arrotolandosi fra furbizia e servitù, dentro un involucro laico di ipocrisia. Furbi e servi. Senza offesa per nessuno, naturalmente, ma converrete con me che la nostra propensione a essere più furbi degli altri sperando sempre di “fotterli” sia ormai più un modo di vivere conclamato che una tendenza, e anche la nostra attitudine a chinare la testa di fronte al “padrino” pare abbastanza consolidata. Valutate voi. Gli amministratori che scegliamo non possono che operare quindi ispirandosi da par loro a queste nostre caratteristiche. Per esempio, quelli che c’erano prima: questi straordinari statisti, che per fortuna di Guardia ce l’abbiamo solo noi, resosi conto che nonostante la loro levatura umana e politica stavano tuttavia scivolando verso l’irrilevanza totale hanno voluto così ribadire alla popolazione tutta che loro ci sono, vivono, e lottano insieme a noi. Il volantino apparso oggi sui banconi dei bar dal titolo “Guardia Sanframondi, un comune non reperibile”, soddisferà naturalmente anche i bisogni di paraculi e amici degli amici: i furbi, per l’appunto. E non parlo a chi li ha votati, questi fenomeni. Loro li conoscevano bene: li hanno votati apposta, tranne qualche disperato in cerca di miracoli. Parlo a chi li ha votati restando a casa nascosto nella massa, come se la cosa non lo riguardasse. E parlo agli inguaribili buonisti. Gli stessi che, ubriacandosi nel proprio patetico revisionismo, cianciano che “in fondo Floriano ha fatto anche cose buone”.

Ora si tratta di capire se a Guardia ci sono ancora in giro persone oneste, quelli che altri definirebbero ‘coglioni’, quelli insomma che in questo paese rischiano di non toccare più palla, e se saranno disposti a incazzarsi almeno un po’ per rimandare a casa questa allegra comitiva di pericolosi incapaci. Oppure se conteranno di farsi furbi anche loro.

Ecco, al punto in cui siamo sono queste le domande che bisognerebbe farsi, ma anche darsi delle risposte però, se il cervello non ci è andato in pappa del tutto. Altrimenti le domande non servono a niente.