Guardia Sanframondi: la conquista del potere non è tutto

A poco più di un paio di mesi dal voto del 20 e 21 settembre, a Guardia si avverte in giro una gran voglia di conciliazione. Dopo uno scontro tranquillo tra i due contrapposti schieramenti e una concorrenza sotterranea ma vivacissima all’interno di ciascuno di essi, ora prevale il desiderio di non farsi male. Si moltiplicano i segnali di reciproco riconoscimento, dalla disputa sulla conquista del potere si sta passando a quella sui modi e sugli obiettivi della sua gestione; la (nuova) maggioranza cerca un accreditamento culturale ancora incerto, la (nuova) opposizione prova a ricomporre le file e la forma del proprio dispiegamento in campo. Questo desiderio di normalizzazione che si avverte distintamente nei due schieramenti obbedisce alla fisiologia ma si scontra con gli interessi e i problemi delle parti sociali. Dopo l’ipocrita azione di sfondamento siamo ora alla rioccupazione del territorio. Fase già cominciata con la presentazione all’incasso delle cambiali rilasciate dalle due compagini per aggregare consensi in vista dello scontro elettorale. La più spedita in questa corsa agli sportelli esattoriali è stata, com’era logico attendersi, la ditta Affari & Company. Ricordate il nervosismo che avvolgeva la composizione delle liste elettorali? Lì sono stati stesi i capitolati che interessano e determinano le scelte di quel mondo: la riduzione drastica delle “interferenze” esterne, l’abolizione dei famosi “lacci e lacciuoli”, lo sminuzzamento delle gare di appalto. I soggetti politici possono anche cercare di farsi tra loro il meno male possibile, ma non c’è dubbio che le cambiali rilasciate al “Partito degli Affari”, ai suoi interessi, alla sua cultura e portate prontamente all’incasso fin dal giorno dopo la consultazione elettorale hanno l’inevitabile effetto di spegnere eventuali fuochi dell’ipocrita scontro maggioranza-opposizione.

Ma c’è un’altra cambiale elettorale che è stata, anch’essa assai rapidamente, presentata all’incasso dal beneficiario ed è quella rilasciata alla società civile guardiese. Qualcuno obietterà che è improprio mettere sullo stesso livello gli impegni economici assunti verso la ditta Affari & Company e quelli concernenti le richieste avanzate dal “Popolo Elettore”, ma quel qualcuno sbaglierebbe di grosso. Il “Popolo Elettore” non pretende dalla Politica professioni di fede e comportamenti devozionali dei quali non le importa nulla; pretende invece specifiche azioni nel campo. Si tratta di richieste estremamente concrete e mondane nei confronti delle quali la politica ha preventivamente stipulato la sua completa adesione che ora è chiamata ad onorare. Le cambiali presentate all’incasso dalla ditta Affari & Company fanno dunque parte di quell’occupazione del territorio che è già in atto e di cui vedremo a giorni gli effetti sovrastrutturali quando ne conosceremo i reali contorni. Ma c’è un terzo punto ancora che completa il quadro dell’occupazione del territorio e fornisce alla (nuova e vecchia) maggioranza ampia materia di riflessione, ed è quello che si definisce “Questione Morale”. La questione morale nel decennio appena trascorso ha cessato d’essere una posizione politica unitaria, si è “guardiesizzata” e frazionata in una serie di questioni specifiche che costituiscono parte essenziale e fondante della classe politica e dirigente locale. La “Questione Morale” è dunque diventata, sulle ceneri del panzismo, l’ossatura portante di qualunque classe dirigente. Ecco un altro punto centrale che rischia di unire su un crinale non molto diverso dal passato la (nuova) maggioranza e la (nuova) opposizione. Parliamoci chiaro: mi auguro e spero che l’attuale maggioranza arrivi in fondo al suo percorso, ma se dovesse perdere la rotta una delle cause determinanti dell’eventuale débâcle sarà stata la sua completa adesione al “Sistema”. Non è un caso che il 50 più uno per cento delle persone abbia votato il “Cambiamento” nonostante le molte riserve su alcuni aspetti della composizione della squadra, mentre l’altra metà ha appoggiato l’opposizione, fino a ieri maggioranza. Si deduce da queste cifre che la maggioranza degli elettori ha quindi votato contro il “Sistema”.

La conclusione di queste riflessioni non può essere che la seguente: l’attuale maggioranza ha vinto perché ha saputo unificare e guidare forze fino a ieri antitetiche che potenzialmente erano disponibili ad appoggiare la strategia d’un cambiamento. I cittadini desiderosi di cambiamento per raggiungere questi traguardi si sono contati il 22 settembre e risultano essere – seppur di poco – in maggioranza. Si tratta ora di coinvolgerli in una partecipazione etica e politica che faccia parte del loro impegno quotidiano e sia il risvolto della loro soggettività privata, professionale ed etica. Molto si giocherà su questo punto. Vorrei anzi dire che tutto si giocherà su questo punto. Ricordatelo, voi che pensate che il potere e la sua conquista, la felicità materiale e la sua conquista siano tutto. Potere, felicità materiale non sono tutto: a Guardia ci sono spazi di fantasia, realizzazione di sé e donazione di sé che stanno oltre la linea del semplice benessere. Questo fa la differenza. Su questo Guardia può vincere ancora.

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