Tra un mese si vota a Guardia, tutti hanno capito l’aria che tira e si presentano come innovatori, giovani, vergini della politica, rottamatori del vecchio. A me che piace andare contromano, vi dirò di un solo candidato che non risponde a nessuno di questi requisiti, pur essendo stato un grillino ante litteram. Uno che non è vecchio ma di più, è antico. Uno che non è nuovo, e non esibisce la sua verginità, ma al contrario esibisce un curriculum di secoli, forse di millenni. Dico di Amedeo Ceniccola, il mitico Amedeo, che per la quinta (o sesta?) volta si candida sindaco di Guardia e capeggia una lista dal nome splendido e togliattiano: Rinascita Guardiese. Conosco Amedeo da una vita, ma lui ha cominciato a voler cambiare il mondo già prima che nascessi io, che pure non sono un pupo. Ha sempre scelto la parte sbagliata, nel senso della parte perdente, ha sempre coltivato, con principesca voluttà, la nobiltà della sconfitta. Non si è mai dato per vinto, ha sempre organizzato iniziative, convegni a casa sua, liste e cultura, e infine Baccanali, ha marciato (idealmente) coi forconi e i zappatori e non ha disdegnato sedere alla tavola del Rotary. E ora che ha raggiunto la maggior età, a sessant’anni e passa, si candida a fare il sindaco, e mica per fare la Bella Statuina, per farsi omaggiare come si faceva fino a cinque anni fa verso il Signore del Posto, ma al contrario per scacciare gli affaristi dalla politica cittadina e salvaguardare la “sua” Casa. Non so che chance abbia, e non so davvero se augurargli di vincere o di perdere, per il suo bene. Ma so che in ogni caso ne uscirà con onore, prenderà la Coppa del Miglior Candidato, per purezza d’intenti, follia donchisciottesca d’ideali, amore della sua terra. A tal proposito, leggete la sua lettera-curriculum che ha mandato a qualche migliaio di assistiti-elettori e ne avrete conferma. Come avrete capito, gli voglio bene, il mio tifo è disinteressato. In me c’è pure un debole per la storia antica, per le vite blasonate, anche coi loro errori e le loro pazzie, il fascino retrò, e magari una propensione nostalgica per i Politici in un’epoca volgare. Ma si, torniamo ai Vecchi Politici di un tempo. Forza Amedeo, e che sia la volta buona.