Sorella Acqua

Il riflesso guardiese in una mattinata ferragostana: orecchie in modalità massima allerta per captare ogni minimo brontolio delle tubature e apertura compulsiva, più e più volte, di tutti i rubinetti di casa: hai visto mai che, com’è tornata, così va via di nuovo? Esercizio estenuante, che può durare ore. Sorella Acqua si è eclissata. Ma che sarà mai. Nonostante lo strombazzatissimo bando sparso dai potenti mezzi dell’amministrazione, Sorella Acqua se ne è andata e, man mano che passano i secondi, i minuti, le ore, questa mancanza improvvisa, lutto inconsolato, t’insinua in testa un pensiero che da molesto, pian piano che il tempo passa, si fa sempre più raggelante. È il buio, l’angoscia. Il vuoto e il senso della vita interrotto solo da telefonate rabbiose: al Comune, all’acquedotto. E sì, perché, nelle ore immediatamente successive alla dipartita sei drammaticamente costretto ad accorgerti che d’ora in poi e per chissà quanto tempo non potrai provvedere, se non sommariamente e a costo di inenarrabili sacrifici e acrobazie anche fisiche, alla tua igiene personale. In mezzo ballano altre considerazioni, è chiaro: ma com’è possibile, ti chiedi, che una ordinaria e prevedibile siccità possa lasciare interi paesi senz’acqua? Notizie ufficiali sui tempi di ripristino dell’erogazione: nisba. Nemmeno ufficiose, se è per questo. Buio pesto. Il sito del Comune? Nella migliore delle ipotesi, allegramente indifferente. Nella peggiore, tra l’omissivo e l’omertoso. Non da oggi, da settimane Guardia mi ispira un pianto, un lamento, una litania. Continuo a non capire questo paese e per quale ragione Floriano Panza è stato considerato una figura di primo piano, un leader di statura, di grande prestigio o di grande popolarità, che ha inciso nella storia del nostro paese, se dopo sette anni di Municipio la sua opera si può riassumere così: matrimoni, funerali, centenari, inaugurazioni, presentazione di libri… e rubinetti a secco. Certo, sarebbe stato bello se la stessa attenzione fosse stata riservata in questi anni anche a tutto quel che concerne la cosa pubblica. Ma questo è un altro film… Ah, dimenticavo. Floriano è componente del Comitato Esecutivo dell’Ente Idrico Campano. In pratica l’Ente che gestisce le risorse idriche dell’intera Regione Campania. Così, per dire… Di che vi angosciate, allora? Che problema c’è? L’ho già scritto. Non ve lo meritate Floriano, cari guardiesi, e anche per questo prego affinché viva altri cento anni, tutti alla faccia vostra. Provinciali che non siete altro.

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