Da tempo mi chiedo, su questo formidabile “strumento” chiamato blog, mi si nota di più se parlo bene di Guardia, segnalando una presunta mia sportività di conformista, o se ne parlo male sentendomi superiore e quindi frustrato rosicone, o se non ne parlo affatto, quindi parlando d’altro, facendo vedere che non ne parlo apposta, o se ne parlo facendo la centesima polemica contro Floriano ma anche (per par condicio) contro quelli della cosiddetta ”Minoranza”? O se faccio la polemica ma non troppo polemica perché in fondo chi se ne frega, o se faccio il superiore, perché in fondo quello che si scrive su questo paese è tutto un gioco? Da qualche settimana ho deciso di cambiare molto, cioè di rallentare: dopo un paio d’anni a tavoletta, posso forse permettermelo. Quindi, per i prossimi giorni e per le prossime settimane, gli articoli sul blog non parleranno di Guardia. Non parleranno di Floriano e dei suoi fan (originali e non). È inutile. Non parleranno neanche dei prossimi Riti, dei richiedenti asilo, del destino di chi in questa comunità è nato incendiario ed è finito pompiere: con le rughe e i capelli incanutiti e l’indole trasgressiva e anticonformista regolarmente addomesticata, al limite del ridicolo, e dove l’insubordinazione e la disubbidienza civile scendono a patti col conto in banca. Il fatto è che è inutile contrastare Floriano quando non c’è granché da aspettarsi da un paese dove tutti (o quasi tutti) guardano sommariamente solo a un pantheon di ispiratori usurati dal tempo e dalla storia. O dove un bel po’ di guardiesi si riconosce nei cinici e mediocri arrivisti, piccoli piccoli che affiorano dalla mota della mediocrità un mese prima della composizione delle liste elettorali, o negli avventori dei Roxy bar di paese, un popolo di individualismi che hanno paura e diffidano degli altri e si riconoscono e ritrovano soltanto scandendo il nome di FLORIANO immaginando che stanno vivendo alla grande. Infine, un’ultima chiosa su chi su Facebook scrive del centro storico, di cancelli e degrado, ma poco spiega. A Guardia di chiuso non c’è soltanto il centro storico, ci sono anche le menti dei cittadini guardiesi, ma soprattutto degli amministratori comunali (nessuno escluso). Lo si sappia. See you soon.