Guardia Sanframondi e la “Onagrocrazia” di Benedetto Croce

Onagrocrazia: “Un lungo governo degli asini temperato dalla corruzione”, ovvero il potere nelle mani di individui rozzi e arroganti. Era questo il termine polemico coniato da Benedetto Croce e riferito ai governi fascisti. Ora, essendo noi in questo momento totalmente agnostici, almeno politicamente, dunque alieni da atti di fede a scatola chiusa verso una qualsivoglia ideologia, verso tizio, caio o sempronio, non sappiamo esattamente perché a Guardia, la Guardia di Parente e quindi crociana a prescindere, nella colpevole indifferenza generale, ci siamo scivolati dentro lentamente, ma inesorabilmente, nella onagrocrazia. E come dentro un lungo sonno, non ci rendiamo conto che la sua classe dirigente è precipitata in un abisso di ignoranza e d’incapacità senza fine. Un’incompetenza spettacolare. Una mediocrità persino offensiva. Eppure è gente che in passato ha ricoperto ruoli di responsabilità: sindaci, assessori, amministratori. Siamo in piena onagrocrazia fatta di continui trasformismi e illusioni perdute sul nascere, dedita a conservare per quanto possibile un potere che non sa gestire. Tale è il terrore di perdere le mangiatoie di riferimento e di non riuscire a controllare una comunità, che dimenticano, rimuovono e condonano tutto. Tutto perdonato, tutto prescritto. Il sindaco attuale, Floriano Panza ha molti difetti, ma non quello di nascondersi o camuffarsi: è sempre lo stesso e si è sempre saputo chi è. Sono quei pseudo-politici che sono cambiati. E ora dovrebbero precisare se sbagliavano o mentivano ieri, oppure sbagliano o mentono oggi. Non a noi disincantati, che non ce la siamo mai bevuta. Ma ai loro affezionati cittadini-elettori, che potrebbero sentirsi presi lievemente per il culo.

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