Floriano Panza: sette anni di mestizia e incenso profumato

Coraggio, amici guardiesi, se tutto va bene – e se, come pare, il governo Gentiloni-Renzi ci regalerà il terzo mandato per i sindaci – ci aspettano ancora sette otto anni di tristezza infinita. Proprio così, perché la grisaglia che indossa dai tempi della DC è la nota più allegra del sindaco Panza. Basti pensare che nel 2010 la sua prima parola, in assoluto, da sindaco è stata per le «difficoltà dei guardiesi». Allegria. Se siamo fortunati il suo prossimo discorso d’insediamento nel 2020 sarà così entusiasmante che per tirarsi su il morale i guardiesi intoneranno il De Profundis. Il funerale sia servito. Per quanto riguarda l’incenso, non c’è problema: la cerchia di amici anglofoni hanno già da qualche giorno il turibolo in mano. Per loro è tutto un Alleluia! Che cosa fa di così fondamentale? Semplice: ha ripopolato il centro storico del paese aprendo le porte agli stranieri. Avanti c’è posto: da quando è sindaco ne ha già accolti qualche centinaio; il cinque per cento del totale degli abitanti del paese. I quali, per altro, evidentemente non trovano di meglio che andarsene altrove. Dunque la ricetta è chiara: cari sindaci del territorio, se volete diventare anche voi importanti nel mondo, se volete essere presi in considerazione dai network d’oltreoceano, smettetela di pensare ai vostri cittadini. Fateli emigrare. E sostituiteli con gli stranieri. Non è meraviglioso? Poi quando vi intervistano parlate di “società multiculturale”. Ripetete che gli stranieri sono la soluzione alla crisi degli antichi borghi, mettete qua e là un po’ di “linfa vitale”, “nuove opportunità per i residenti”. E il gioco è fatto: il vostro paese sarà diventato un pezzo di Nuovo Mondo e i vostri concittadini saranno emigrati. Ma vuoi mettere che soddisfazione? Tutti stranieri. “È il modello di comunità futura”, dice lui. Meraviglioso: il modello della Guardia futura è senza guardiesi. Il progetto, naturalmente, ha entusiasmato i nuovi cittadini chic, quelli con il turibolo in mano. All’improvviso, infatti, hanno scoperto che acquistando una abitazione nel centro storico di Guardia, compreso nel prezzo, c’è anche un genio della politica, un manager del turismo preparato e competente, e una schiera di esperti a loro completa disposizione. Un visionario di livello mondiale, un uomo fenomenale, un “uomo di ferro” dotato di intuizioni straordinarie, anche se è difficile saperle dal momento che non le comunica a nessuno (se non ai nuovi cittadini anglofoni, e ovvio). Restano i dubbi: noi, avendo a disposizione la persona capace di risolvere tutti i nostri problemi, perché l’abbiamo sepolta e dimenticata per tutti questi anni nelle stanzette anguste della Parallela? Ci volevano gli ospiti stranieri per scoprirlo. Loro, ovviamente, lo sanno e non rispondono. Sono troppo impegnati a santificare il loro modello di competenza e di autorevolezza. Ora: se gli incensieri anglofoni sono così felici, non vi pare matematico che invece noi guardiesi, grazie al regalo del governo Gentiloni-Renzi, ci dobbiamo preparare ad altri sette otto anni di tristezza? Non sono bastati i sette appena trascorsi? Non c’è scampo: saranno sette otto anni di Afflizione e il sindaco ne sarà l’incarnazione perfetta. Del resto un suo amico (di cui non farò il nome, nemmeno sotto tortura) dice che lui rappresenta il “Dolorismo Guardiese”, la maschera ideale della sofferenza e del sacrificio. Chiaro, no? Se credessimo ai presagi diremmo: brutto segno. Un ultima cosa: possibile che nessuno senta puzza di bruciato?

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