Lo spacciatore di miraggi

montagna guardiaOrmai il sindaco di Guardia procede con una narrazione nata come furba cinque anni fa, divenuta canagliesca dopo il 31 maggio ed ora approdata al puro stato etilico, sgangherata e ripetitiva. Dice, dice e dice. E non capisce quello che dice. Osservatelo. Studiatelo. Ovviamente non vedete nulla. Non si palesa. Sa solo ammansire gli uni e gli altri con bocconcini se non proprio prelibati, sostanziosi. Questo risulta essere, ormai, il sindaco. Dice, dice e dice. E non capisce quello che dice. “Conservare un presidio di giustizia è stata una priorità…”. A chissà quale priorità ha dedicato le sue chimere il sindaco dimenticando, nella foga di dar annunci, che quando il Tribunale di Guardia ha chiuso i battenti, ha servito caffè e i pasticcini a destra e a manca. E la dubbia apertura di uno sportello di prossimità giudiziaria, proposto da uno storico (e stoico) avvocato locale? “Inviterò Rotondi a prendere parte alla giunta comunale per discutere dell’apertura di uno sportello di prossimità giudiziaria”. Fantastico (una raccomandazione ai componenti della Giunta – che nulla e nulla capiranno -, avvisate le famiglie… per la cena, intendo). Questo però dimostra che a Guardia la politica è sempre più simile a un Golgota dove un Barabba serve sempre affinché ogni impostore possa presentarsi come il Cristo Redentore.

L’ho già detto! Ha proprio un problema, il sindaco. Se stesso. Gli si è allargato l’Ego. È come se vivesse dentro un’oasi costruita con la stessa materia dei miraggi, in un’isola felice che galleggia sul familismo amorale e sul clientelismo. Circondato da un contesto politico trasformato in un ceto parassitario di basso livello che bada soltanto a difendere le sue rendite di posizione.

Non oso pensare cosa accadrebbe in questa comunità se alla scadenza del quinquennio ci fossero al timone simili individui. Non oso pensarci anche se fatalmente credo accadrà.

Infine, e chiudo: è una minuzia, rubata, personale, animalesca, ma la vorrei spiegare, la questione, per spiegarla a me stesso. Siccome il bue si riconosce dalle corna e l’uomo, invece, dalla parola, non sapendo muggire, dico ancora una volta a chi continua a chiedermelo sui social: non mi interessa il consenso. E però, certo: faccio politica. Con i miei articoli sul blog. In solitudine. Ma per i guardiesi è sempre una fatica spiegarsi. Allora la spiegò così: “A me piacerebbe interpretare San Tommaso ma nessuno mi vuole dare quel ruolo. Hai voglia a spiegare che San Tommaso non era alto, biondo, magro, con gli occhi azzurri. Proprio come me. Invece niente. Ma è colpa mia se quelli del Comitato sono ignoranti?”. Hai voglia a raccontare Guardia. Proprio per come si deve. Invece niente.

Comunque, sempre viva San Tommaso.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...